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martedì 3 Giugno 2025
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Romina ultima donna incinta al Punto nascita, corsa contro il tempo per partorire a Termoli

TERMOLI. La signora Romina Giannattasio rischia seriamente di essere l’ultima paziente partoriente del reparto ostetricia Ginecologia del san Timoteo di Termoli. Attenzione però tutto questo potrà accadere solo se la giovane Romina giunta al suo quarto parto, darà alla luce il maschietto entro oggi.

Altrimenti per il famigerato decreto di chiusura del Punto nascita termolese che entrerà in vigore da lunedì, se tutto questo non accadrà la nostra cara Romina verrà cordialmente dimessa dal San Timoteo e invitata a cercarsi un altro ospedale dove poter partorire.

Noi siamo andati a trovarla in reparto, un reparto francamente vuoto, inquietantemente lei l’unica paziente, e rimasto a farle compagnia, tenendola dolcemente per mano, c’era suo marito Alessandro, col suo sguardo dolce ma visibilmente triste per questa vicenda davvero molto imbarazzante non certo per lei.

Vi lasciamo immaginare il loro stato interiore davanti a questa vicenda: «Vorrei tanto fare chissà che cosa, mi viene voglia di fare qualche gesto eclatante – ci dice Romina – poi mi trattengo perché so che facendo questo potrei mettere in difficoltà il personale medico e infermieristico che con me è sempre stato meraviglioso, ma sicuramente io e Alessandro cercheremo di tutelarci legalmente perché non vogliamo correre il rischio di subire oltre a questa beffa anche dei danni materiali e fisici. Io sono ormai ricoverata da alcuni giorni con la speranza di poter partorire prima della data del 7 luglio ma se ciò non avverrà io dovrò cercarmi un’altra sede e procurarmi un mezzo per andare o a Campobasso o a Vasto, i dottori mi hanno detto che essendo giunta al quarto parto c’è il serio rischio che tecnicamente il mio potrebbe essere un parto veloce cioè che potrebbe nascere senza seguire le fasi del travaglio normale e quindi ai primi dolori anche mettendomi subito in macchina potrei addirittura partorire strada facendo, con tutti rischi del caso in fatto di sicurezza e salute per il bambino e me stessa».

Preoccupazioni più che legittime di Romina.

Ma quello che ci chiediamo noi che davvero restiamo allibiti davanti a storie di ordinaria fredda burocrazia che guarda solo ai numeri.

«E’ quello che ci stiamo chiedendo senza trovare risposta io e mio marito. Io sono ricoverata qui a Termoli e la logica dice che io debba partorire qui senza paletti alcuno, io devo partorire qui, altrimenti la deontologia professionale viene calpestata senza pietà.

Io mi auguro che il mio bambino nasca entro domani e così tutto quanto abbiamo detto venga bypassato e se questo non riusciranno a metterlo in atto le persone terrene, alla fine ci riesca qualcuno da lassù».

Uno può capire tutti nella vita, ma la storia di Romina meriterebbe un risalto nazionale perché è contro ogni logica umana che questa giovane donna al suo quarto parto debba vivere oltre alla preoccupazioni di un parto anche quella di non sapere dove poter andare a partorire.

Una volta ironicamente si diceva “chi è dind è dind, chi è for è for”, il caso di Romina è dentro e quindi dovrebbe partorire a Termoli, se Romina non potrà farlo e dovesse decidere dipartorire fuori allora qualcuno dovrebbe porsi più di qualche domanda e farsi un bell’esame di coscienza e chiedersi perché accadono certe cose.