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sabato 31 Maggio 2025
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San Basso, Termoli celebra il suo Patrono

TERMOLI. Compie un anno la rubrica curata dal termolese ormai milanese d’adozione da diversi decenni, Luigi De Gregorio. Lo scorso anno, il 3 agosto 2018, il battesimo fu proprio la festa patronale e allora quale migliore occasione per celebrare la ricorrenza doppia, riproponendo lo scritto che narra le vicende di San Basso.

Termoli festeggia il Patrono San Basso in questi primi giorni di agosto. Tutto avviene come da tradizione. Passeggiata del Santo per mare su un motopeschereccio religiosamente addobbato. Una serie di pescherecci following, carichi di fedeli. Il giorno dopo processione via terra secondo un circuito ormai collaudato che privilegia via Fratelli Brigida e le vie del centro. Tutto noto. Tutto secondo la tradizione.

Che iniziò e si ripete ogni anno, con qualche variante nel corso dei secoli, grazie all’iniziativa di un gruppo di Termolesi pieni di coraggio ed amanti del proprio paese che fecero tra il 574 ed il 575 una spedizione via mare fino a Nizza.

L’obiettivo era di trafugare e trasportare a Termoli il corpo del vescovo Basso che era stato martirizzato nel 250 D.C. in Provenza nella valle del Rodano e poi nascosto da un gruppo di fedeli.

Non fu proprio una passeggiata per quel tempo. Ma perché lo hanno fatto? Qual’era la grande motivazione per la quale hanno messo a rischio la propria vita? Semplice: rendere Termoli un paese importante costruendo una cattedrale.

Proprio così. Perché a quei tempi “non si poteva costruire una cattedrale a meno che non lo si facesse sulle ossa di un martire, né un vescovado se la città non fosse abbastanza importante dal punto di vista strategico-militare”.

Sotto l’aspetto dell’importanza, Termoli era già un paese di un determinato peso. Era capoluogo della Contea di Termoli facente parte del ducato di Benevento (con giurisdizione territoriale tra il Biferno ed il Trigno). Aveva una massiccia cinta muraria (non certo quella attuale) con delle torri di avvistamento. Ed in qualità di città di frontiera oltre a difendere il Ducato dal mare vigilava sul Trigno, il fiume di separazione con il ducato di Spoleto (attualmente fiume di confine tra Abruzzo e Molise).

Insomma le caratteristiche di paese militarmente strategico c’erano. Ma solo avendo delle reliquie di un martire si poteva costruire la Cattedrale e quindi il Vescovado, l’edificio dove risiede il Vescovo e dove in genere sono ospitati gli uffici della curia vescovile.

La spedizione a Nizza era un’occasione, un’opportunità, una dimostrazione d’amore per Termoli.

I nostri antenati anticipando di parecchi secoli la storia (Parigi val bene una Messa) hanno certamente pensato Una cattedrale val bene trafugare le reliquie di un Martire.

La spedizione ebbe successo, la Cattedrale ed il Vescovado furono costruiti e la tradizione della festa di San Basso continua ad avere lunga vita.

Luigi De Gregorio