TERMOLI. Ha rischiato di finire in una bara, assieme a una sua amica, ma per la buona sorte che ha fatto inceppare l’arma dell’aggressore, se l’è cavata con una prognosi di alcune settimane. Parliamo del 79enne originario di Ripabottoni, che vive e lavora a Termoli. Suo malgrado è stato coinvolto nel duplice tentato omicidio avvenuto venerdì sera a Parma, quando un 57enne cosentino ha teso un agguato contro la sua ex, una 43enne di Larino, che era in sua compagnia in quel frangente.
Il 79enne è stato dimesso già a mezzogiorno di sabato dall’ospedale di Parma ed è tornato sabato sera in Molise. «Possiamo senza ombra di dubbio ritenerci fortunati, poiché se la pistola non si fosse inceppata ora saremmo morti, sia io che la signora. Ma tengo a precisare che al di là di quanto è stato scritto dalla stampa emiliana, non c’è alcuna relazione con la donna, siamo solo amici e men che meno conviventi».
A determinare la cilecca fortunosa dell’arma il fatto che il revolver avesse più di un secolo, prodotto alla fine dell’800. Nonostante l’arma non fosse entrata in funzione, il 57enne, evidentemente in preda ai peggiori istinti, ha utilizzato la medesima come pericolosissimo oggetto contundente, e ha cominciato a colpire senza pietà al volto sia la 43enne che l’anziano. Durante la colluttazione, la donna, ancorché ferita, è riuscita a sradicare dalle mani del folle ex compagno l’arma, rifugiandosi poi in un’altra ala dell’appartamento; il pensionato, invece, incurante anche della differenza di età col loro aguzzino gli si è scaraventato addosso, i due sono poi finiti, mentre se le davano di santa ragione, lungo la rampa delle scale.
Ad avvertire e far intervenire di corsa i militari dell’Arma in via Olivieri, dove la coppia molisana abita, sono stati i vicini. All’udire delle sirene, l’aggressore ha tentato la fuga, ma è stato subito bloccato e ammanettato dai Carabinieri coordinati dalla capitana Azzurra Ammirati, che sta coordinando anche le indagini e che l’ha interrogato una volta portato in caserma. Il 57enne, nativo della provincia di Cosenza, e che abita a Fidenza, ma lavora proprio a Parma, fermato mentre tentava di darsi alla macchia al volante della sua Jeep rossa, ora dovrà difendersi dalle accuse di duplice tentato omicidio, detenzione di arma non regolamentare, atti persecutori e lesioni. La storia tra il 57enne e la 43enne si era interrotta lo scorso mese di giugno, una relazione durata più di dieci anni da cui era nata anche un bimba.
L’uomo non si era però mai rassegnato a questa rottura. In questi mesi di separazione aveva più volte tormentato la donna con messaggi intimidatori e minacciosi. Non solo parole, ma si appostava spesso anche sotto casa, tanto che la ex aveva sporto già quattro denunce alla Polizia. Non solo, nel luglio scorso la larinese aveva denunciato il suo ex compagno anche ai Carabinieri di Campobasso.