SAN MARTINO IN PENSILIS. Restare a casa ma custodire nel cuore la fede e la devozione. Il coronavirus non ha fermato la tradizione degli altari di San Giuseppe sul territorio. Stop alle visite e al “movimento” di popolo ma ogni famiglia ha potuto allestirlo a casa e ha condiviso foto e video sui social. Non è mancata la preparazione delle tredici pietanze di magro, come da tradizione, a partire dagli spaghetti con la mollica, in base alle usanze di ogni paese e a ciò che è stato trasmesso di generazione in generazione.
Preghiera, rispetto, affidamento al Santo Custode della Sacra Famiglia. A San Martino in Pensilis in tanti, grazie alla condivisione su Facebook, hanno seguito la preghiera e l’inno guidato dal parroco, don Nicola Mattia. Una “pausa” forzata delle iniziative che coinvolgono tante persone che non impedisce la riflessione, la preghiera personale e una lunga catena di rosari come avvenuto nella serata del 19 marzo con la “Preghiera per il Paese” promossa dalla Chiesa italiana proprio in occasione della festa di San Giuseppe.
Nelle foto degli altari che pubblichiamo, riferite a vari paesi e che potranno essere integrate dai lettori che le invieranno, emerge il senso più vero di questa tradizione: l’unità di una famiglia e di una intera comunità.

