mercoledì 5 Febbraio 2025
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Lunghe code per fare la spesa sulla costa

TERMOLI. Termoli e Campomarino si sono risvegliate in fila, sull’attenti, fuori dai supermercati della zona, anche in conseguenza del nuovo decreto che anticipa la chiusura pomeridiana degli alimentari alle ore 19. Nel primo vero sabato di primavera, seppure le temperature miti degli ultimi mesi ci hanno abituati ad un preludio estivo, in tantissimi, forse troppi, sono corsi a fare rifornimento, temendo di restare senza cibo, dal momento che molte attività resteranno chiuse di domenica.

Questo timore ha scatenato una corsa agli acquisti senza precedenti: armati di carrelli, i molisani si sono incontrati dinanzi alle porte degli alimentari, fin dai primi minuti successivi all’apertura degli esercizi, ed hanno atteso di poter fare la spesa, divenendo anche nervosi nel momento in cui qualcuno avesse provato a scavalcarli. Per evitare assembramenti all’interno, i locali commerciali delle due zone hanno optato per gli ingressi scaglionati: all’esterno dei negozi è stato affisso un avviso che invita la cittadinanza a rispettare il distanziamento sociale di almeno un metro dagli altri clienti ed è stato predisposto personale, incaricato dalla direzione, che ha permesso ingressi ad un massimo di tre o quattro persone alla volta, una per ogni nucleo familiare.

Se da un lato la necessità di contenere il virus sia legata a doppio filo al rispetto delle normative governative, dall’altro crea, pur senza volerlo, degli ‘strappi alle regole’ clamorosi: sembra che i cittadini non riescano proprio a percepirle, creando assembramento lungo i corridoi di alcuni supermercati della zona in attesa di poter entrare per fare la spesa, come mostrano le foto qui allegate. Persone vicinissime le une alle altre, in spazi chiusi dove il metro di distanza è di vitale importanza per evitare il contagio, quasi incuranti del pericolo pur di non perdere il posto in fila ed evitare di attendere nel parcheggio esterno. Neppure i controlli serrati da parte dei Nas dei Carabinieri sembrano far tornare un po’ di responsabilità: non appena le auto abbandonano i parcheggi, la situazione torna al punto di partenza.

A nulla sembrerebbero servire, poi, le pubblicità che, ininterrottamente, passano a reti unificate sulle tv nazionali e che riportano le semplici normative sanitarie utili ad evitare la diffusione del Sars-Cov-2 o Covid-19. Le preoccupazioni dei residenti sono alle stelle, soprattutto dopo che i numeri dei contagiati continuano a salire con il passare delle ore e, sfortunatamente, si registrano anche i decessi. «Se sotto casa mia, via De Gasperi 71, vi è un viavai di auto, a parte quelle che si vede che vanno allo Scrigno, come si può combattere l’infezione, se ci si comporta come niente fosse?», scrive un lettore di TermoliOnLine cui se ne aggiunge un altro che chiede l’intervento delle Forze dell’Ordine: «Possibile che dal balcone di casa mia vedo un via vai incredibile di auto oggi? Vorrei che si muovessero le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale».

L’aria, in giro per i territori del Basso Molise, è tesissima: chi non porta la mascherina, semplicemente perché non è riuscito a reperirne una, viene additato come irresponsabile o, peggio, portatore del virus. In alcune macellerie si fa uno strappo alle regole sulle distanze, permettendo ai soli clienti che le indossano di avvicinarsi ai banchi della carne come se nulla fosse ed invitando chi non la indossa ad allontanarsi, come confessa una lettrice di TermoliOnLine: «Mi ero recata in una macelleria per acquistare della carne, senza mascherina perché sono introvabili. Dopo aver preso il numero mi sono fermata a distanza di sicurezza, rispettando la linea posta dal locale. Arrivato il mio turno ho fatto un passo in avanti, verso l’altra linea di demarcazione, per guardare i prezzi. Il macellaio mi ha chiesto di andare indietro. L’ho fatto senza problemi, ma poi mi sono girata ed ho visto un altro cliente che era attaccato al vetro espositivo della carne, con una mascherina usa e getta. Mi sono sentita umiliata».