ISERNIA. Dopo l’intervento delle comunità nazionali, sulla vicenda del cluster rom di Campobasso è intervenuta la sezione di Isernia dell’Opera Nomadi Molise.
«Sulla comunità Rom solo fango, non abbiamo legami con Campobasso. Annullato un nostro funerale recente, secondo il Dpcm. Un nostro giovane non è stato fatto entrare in un supermercato. Questo è odio sociale!»
Le polemiche sul contagio a Campobasso in questi giorni non accennano a placarsi. Questa volta a intervenire è il presidente Christian Sarachello, il quale non solo rimarca la necessità di non alimentare polemiche inutili e deleterie, ma precisa che a Isernia un funerale di una loro congiunta è stato rinviato nel rispetto delle regole prescritte e che la comunità Rom locale ha rispettato tutte le prescrizioni dei vari Dpcm.
Tuttavia lunedì mattina a un giovane Rom è stato negato l’accesso a un supermercato! Discriminazione o semplice precauzione? Per il presidente dell’Opera Nomadi Molise non ci sono dubbi e a tal proposito oggi stesso ha diramato un comunicato stampa che riceviamo e pubblichiamo:
«Noi ‘Rom Abruzzesi’ del Molise siamo più italiani di tanti cittadini molisani e certamente non abbiamo portato noi in Italia il coronavirus.
In queste ore è scoppiata una scandalistica campagna di allarme verso le Comunità Rom che vivono in Molise da 600 anni, integrate nel tessuto urbano di cinque centri della nostra Regione, fra cui i due capoluoghi di Provincia.
Nella confusione generale, sono state dette e scritte molte imprecisioni, anche sulla Comunità Rom di Isernia, che non è legata, se non casualmente e molto raramente per via dell’antica comune origine, con quella di Campobasso, dove la commozione unita ad un eccesso emotivo per la scomparsa di un anziano ha generato un serio danno alle famiglie Rom di quella Città.
Anche a Isernia di recente si è verificato un decesso, di una giovane Rumrì, ma la Comunità, pur affranta, è rimasta a casa e rinviata la cerimonia collettiva alla fine dell’emergenza, ma non bisogna esagerare solo per alimentare polemiche e strumentalizzarein malo modo sulle nostre Comunità Rom.
Lunedì mattina ad un nostro giovane Rom ad Isernia è stato impedito di entrare in un supermercato e chiediamo al sindaco e al Procuratore della Repubblica di intervenire per questa discriminazione in una città come Isernia civile ed accogliente.
E poi vogliamo parlare degli allarmismi sulla zona diLe Piane di Isernia? La Stessa è stata interdetta per assembramento di persone di sicuro non-Rom di Isernia ed assolutamente non per colpa dei cittadini Rom. Invitiamo tutti al buon senso e a non scadere in facili e sterili polemiche istigando solo all’odio sociale che troppo spesso viene alimentato già abbastanza in molte occasioni e questo non è giusto.
Anche sui media nazionali, mentre parlava il presidente Toma, ha mostrato immagini girate in modo discriminatorio, ritraendo da lontano un Rom nel quartiere storico di Campobasso a torso nudo sulla porta di casa e senza mascherina; questo non è corretta informazione. E’ mettere in cattiva luce la minoranza Rom del Molise che, a oggi, non è riconosciuta dallo Statuto Regionale, al contrario di quelle croata ed albanese/Arbereshe che sono arrivate assieme alla nostra, sulle stesse navi 600 anni fa.
Noi ‘Rom Abruzzesi’ del Molise siamo più italiani di tanti cittadini molisani e certamente non abbiamo portato noi in Italia il virus.
Alle Istituzioni comunichiamo che un nostro delegato è pronto a partecipare ad ogni riunione che riguardi l’emergenza in Molise anche per chiarire vari aspetti di una vicenda che sta degenerando e questo non depone bene per l’intera collettività».