mercoledì 5 Febbraio 2025
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Auguri con la palla a spicchi dall’Airino basket Termoli

TERMOLI. Auguri con la palla a spicchi dall’Airino basket Termoli:

«La fine di un anno molto difficile sotto ogni punto di vista: salute, economia, sport e affetti, ci porta a riflettere sulle ripartenze possibili.

Per lo sport e per il basket in particolare , un anno che ci ha costretto a fermarci, fare a meno dei compagni di squadra, degli allenatori, delle trasferte, delle vittorie, delle sconfitte, delle gioie e delusioni che tutto questo comporta.

Abbiamo provato a ricominciare in sicurezza, con allenamenti singoli, senza contatto, cercando di interpretare e rispettare le norme dei vari Dpcm a cui siamo stati vincolati.

Per chi, come noi, pratica e fa praticare uno sport di squadra, venire meno a tutto questo è stato come essere stati privati delle radici che affondando nel terreno permettono ad un albero di crescere e vivere facendo tornare verdi le sue foglie. Ecco, le nostre foglie quest anno sono ingiallite, sono cadute, ma non sono rifiorite.

Gli alberi, però, come si sa, sono dotati della corteccia che ha lo scopo di proteggerli dalle varie intemperie a cui sono continuamente esposti.

L’Airino Basket Termoli non è da meno: il 20 dicembre la nostra società ha compiuto 36 anni. Una storia lunga, caratterizzata da tante delusioni, altrettante soddisfazioni e scritta da tantissimi bambini, ragazzi, adulti e famiglie che hanno scelto di indossare e supportare nostri colori.

Per tutto questo, il nostro augurio per il 2021 é che sia per tutti coloro che a vario titolo fanno parte della nostra famiglia, un anno di “rifioritura” dal punto di vista sportivo in primis, ma al contempo per la salute, l’economia, le relazioni e tutto ciò a cui questo tremendo virus ci ha costretto a rinunciare.

Non ci piace parlare di “rinascita” perché la nostra storia, la nostra volontà, i nostri sogni e le nostre ambizioni non sono scomparse, ma hanno semplicemente rallentato.

Vogliamo rifiorire, ricoprendo nuovamente con foglie verdi quell’albero che in questo 2020 non è morto, ma è stato privato di un elemento essenziale: le sue radici».