VASTO. Si è svolta oggi presso il tribunale di Vasto l'udienza preliminare legata alla sparatoria al Bar Evelin risalente al 14 aprile 2015 e che poi diede via alla ben nota omonima operazione, quella per traffico internazionale di droga che ha smantellato una banda operante sul territorio vastese. Quest'ultima avvenuta il 30 ottobre 2018, quando alle prime luci dell'alba scattarono arresti e perquisizioni tra Vasto e San Salvo (Leggi).
Tutto partì nell'aprile del 2015, quando l'allora 32enne F.F., fu protagonista di un regolamento di conti avvenuto a colpi di pistola e in cui rimase ferito con 3 proiettili ad una gamba.
Sono quattro gli indagati per quel episodio. Di cui tre dei quali con l'accusa di tentato omicidio oltre che per quella di possesso abusivo di arma da fuoco e ricettazione. Si tratta di:
-T.C., 52enne residente a San Salvo, difeso dagli avvocati Antonio Valentini del foro dell'Aquila e Nicola Cristofaro del foro di Campobasso;
-F.F., 37enne residente a San Salvo, difeso dagli avvocati Fiorenzo Cieri e Luigi Stampone entrambi del foro di Vasto;
-T.E., 42enne residente a San Salvo, difeso dagli avvocati Marsisa Berarducci del foro di Chieti e Marco Sciasco del foro di Bologna;
-B.L., 39enne domiciliato a Petacciato, difeso dagli avvocati Marsisa Berarducci del foro di Chieti e Alessandro Orlando del foro di Vasto.
Dopo due anni di udienze preliminari, partite nel marzo del 2019, ecco cosa ha stabilito il Gup Anna Rosa Capuozzo del Tribunale di Vasto, a seguito dell' l'inchiesta portata avanti dal Procuratore Giampiero Di Florio:
F.F. è stato condannato a 2 anni e 2 mesi per detenzione abusiva di arma da fuoco e ricettazione, assolto invece dall'accusa di tentato omicidio. I legali Cieri e Stampone hanno affermato: "Sentenza equilibrata, che impugneremo solo per la riduzione della pena".
T.E. è stato prosciolto con sentenza di non luogo a procedere in quanto è stata dimostrata la totale estraneità ai fatti contestati. Quest'ultimo era accusato di possesso di armi. I legali dell'uomo Sciascio e Berarducci hanno affermato: "Siamo soddisfatti perché giustizia è stata fatta nonostante il nostro assistito sia stato erroneamente sottoposto alla misura cautelare del carcere. Valuteremo, dopo aver letto le motivazioni del dispositivo, la possibilità di richiesta di ingiusta detenzione".
T.C. e B.L. sono stati assolti per l'accusa tentato omicidio e condannati solo per possesso di arma da fuoco, entrambi hanno patteggiato 9 mesi.