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sabato 14 Giugno 2025
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«Difendiamo lo stabilimento per tutelare il territorio», appello di Fim e Ugl

TERMOLI. Non mutano le relazioni nel panorama metalmeccanico locale. Dopo la nota che definiamo uno spartiacque, del 4 giugno, scorso. Fim-Cisl e Ugl metalmeccanici si sono ritrovate ieri per una conferenza stampa, alle 10, in cui hanno avuto molto da dire, sia in virtù dell’incontro avuto martedì scorso al Mise tra le sigle nazionali e Stellantis, al cospetto dei Ministri Giorgetti e Orlando, sia per quanto riguarda proprio i rapporti interni al comparto. Per la Fim-Cisl, in realtà, l’impegno si raddoppia nel giro di appena 24 ore, poiché questa mattina, alle 9.30, sempre nella sede di Corso nazionale, dove ha luogo la conferenza odierna, interverrà il segretario interregionale Domenico Bologna, per un direttivo che si annuncia interessante, con l’analisi della situazione attuale dello stabilimento Fca di Termoli, focalizzato su volumi produttivi, prospettive occupazionali e cassa integrazione ordinaria. Ieri pomeriggio c’è stata anche una call conference nazionale della Fim.

Ieri mattina sono intervenuti i segretari Riccardo Mascolo e Domenico Guida, assieme a rappresentanti dei lavoratori come Marco Laviano e Costantino Del Gesso, che abbiamo intervistato, insieme ad altri delegati e iscritti.

E’ emersa la necessità di fare quadrato attorno allo stabilimento e al territorio, con appelli in varie direzioni, da quella istituzionale locale e regionale alle altre organizzazioni sindacali

«La Fim del Molise ha gradito l’impegno che la direzione Stellantis ha preso per discutere sul futuro degli stabilimenti di meccaniche Italiani. Lo stabilimento di Termoli è parte integrante della discussione, e naturalmente l’attenzione della Fim diventa imperante per cercare quale futuro spetta a Termoli e di conseguenza ai propri lavoratori.

Ci è stato ribadito più volte che gli investimenti previsti sullo stabilimento molisano saranno onorati con l’avvio delle nuove linee del nuovo motore Gse (erede del famoso Fire), contestualmente abbiamo il reparto unità cambi (in particolare il C.520) che inesorabilmente da diversi mesi ricorre alla Cassa integrazione ordinaria. La nostra attenzione come sindacato sarà impegnata sul prossimo piano industriale che sarà il punto di partenza per il futuro dell’automotive e a cascata anche degli stabilimenti di meccanica. Siamo comunque consapevoli che per la costruzione dei nuovi modelli elettrificati ci sarà bisogno di meno occupazione pari al -30%, e quindi pronti a confrontarci con le future sfide che ne conseguono».