TERMOLI. Uno sfolgorio azzurro incredibile dopo altri 134 minuti di sofferenza tra tempi regolamentari e tempi supplementari (undici solo di recuperi) e alla fine ancora una volta, la seconda di fila, i calci di rigore danno ragione alla nazionale di Roberto Mancini, che si laurea nel tempio di Wembley, 53 anni dipo, campione d'Europa.
Termoli, Molise, Italia.
Decliniamo così la gioia smisurata con cui migliaia di persone solo nella nostra città, ma milioni ovunque, hanno festeggiato questo successo sperato e inatteso.
Al pareggio di Bonucci prima, ai gol segnati dagli undici metri nella serie finale, all'ultima parata di Donnarumma, sono esplosi a ripetizione cori, applausi e abbracci.
Il tricolore che unisce il Paese, canti e balli, bagni e selfie, clacsonate e sfilate in macchina e scooter, anche camion, per gettare il cuore oltre l'ostacolo, avendo sconfitto i maestri (?) a casa loro.
Piazza Sant'Antonio, corso Nazionale, via Roma, piazza Duomo e poi via via le strade del centro, una bolgia autentica e per una volta ci dimentichiamo anche delle restrizioni, tutti insieme (speriamo bene…).