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mercoledì 30 Luglio 2025
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L’aborto e la “dittatura sanitaria” secondo Facciolla: in Molise a rischio la legge 194

CAMPOBASSO. Sono passati 40 anni da quando è entrata in vigore la Legge 194 datata 22 maggio 1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza ma lo scontro su questo diritto è ancora evidente e lo scontro si esacerba soprattutto quando si parla di obiettori di coscienza ovvero quei ginecologi, la maggior parte a dire il vero, che rifiutano di praticare l’aborto.

E così accade che in Molise un medico, ginecologo per la precisione, è costretto a rinviare la pensione per permettere a tante donne di esercitare un diritto legalmente riconosciuto: Michele Mariano, recentemente intervistato anche dal quotidiano nazionale ‘La Repubblica’ è ancora lì, nel suo studio, impossibilitato ad appendere il camice verde al chiodo.  

Sull’argomento è intervenuto, in un recente post su facebook, il Segretario Pd Vittorino Facciolla cheparagona la situazione, quasi paradossale, ad una “dittatura” sanitaria si intende.

«La dittatura sanitaria, quella vera, è questa – scrive Facciolla – È quella che costringe un medico, il ginecologo Michele Mariano (l’uomo nell’immagine), a rinviare di anno in anno la pensione per consentire a tutte le donne di poter continuare a esercitare un diritto, quello all'aborto.

Sembra incredibile anche solo pensarlo, ma è così: in Molise vi è un solo ginecologo non obiettore a praticare le interruzioni volontarie di gravidanza. Uno solo, su tutto il territorio e tra tutti gli ospedali regionali. Ed è proprio lui, Michele Mariano, che oggi di anni ne ha 69.

"Da 40 anni pratico gli aborti e per continuare a garantire la 194 in Molise ho rinviato la pensione", racconta oggi, aggiungendo che il problema andrebbe affrontato alla radice:

"Già dall’università, non bisognerebbe permettere a chi volesse fare il ginecologo di diventare obiettore. E bisognerebbe impedire che un ginecologo possa scoprirsi di colpo obiettore dopo essere stato assunto magari con un concorso bandito per garantire l’applicazione della 194".

Perché la conseguenza finale, altrimenti, è esattamente questa. È quella del Molise, ma anche quella della Campania, della Sicilia, della Puglia e della Basilicata, dove la percentuale dei non obiettori è vicina al 90%.

E a rimetterci, alla fine, sono sempre le donne. Loro sì, vittime di chi vorrebbe controllarne il corpo, i diritti e la libertà. E cioè della vera "dittatura sanitaria"».