TERMOLI. Il tempo passa, anzi passano i mesi e dal Cup del ‘San Timoteo’, se ci si ferma a venerdì 18 giugno, nessun segnale di miglioramento del servizio. A riferirlo è sempre il signor ‘X’ del quale si è cominciato a scrivere a fine aprile. Le sue disavventure, purtroppo, sembrano non finire mai e l’ultima risale al giorno indicato quando il samaritano vicino di casa l’ha accompagnato all’Ospedale: “Siamo arrivati lì”, racconta, “alle 7.15 e come le altre volte c’era gente. Mi sono seduto sulla panchina e dopo una ventina di minuti, aperto il cancello, come gli altri mi sono messo in fila e intorno alle nove è seguita una seconda fila per accedere, quale invalido, allo Sportello Cortesia”.
Al fine di rendere più esplicito questo raccontare, anche se non ce n’è bisogno, il messaggio che il nominato ‘paziente’ manda è che il funzionamento del Cup riguarda un inimmaginabile numero di persone le quali, al solo sentirlo nominare, esprimono un giudizio negativo
Si ritiene che il nuovo sistema sia ancora in fase di rodaggio ma lo accompagna una pessima organizzazione come si può constatare da quanto il signor ‘X’ continua a dire: “Arrivato il mio turno l’addetta mi ha sottolineato che lo sportello è riservato alle sole donne incinte e ai disabili in carrozzella non accompagnati e che per quella volta mi faceva un favore … un favore che non mi ha potuto però fare in quanto il servizio di Diabetologia non era inserito nel programma. Sul monitor non le compariva niente e alla mia domanda quando potevo tornare mi ha suggerito di provare a distanza di un mese.”
A questo punto sorge la domanda: perché far fare la fila inutilmente? Perché già fuori dall’Ospedale non sono stati messi avvisi visibili così da evitare agli interessati stress e perdita di tempo. E ancora: cosa ci si rimette per venire incontro a chi ha problemi di salute?
La risposta a questa domanda gli è stata data dai fatti. Mercoledì scorso 30 giugno, trovandosi al San Timoteo per altre ragioni e notando la completa assenza di persone agli sportelli-Cup, gli è venuto i mente di chiedere se c’erano novità per l’accesso al servizio di Diabetologia. La risposta, cortese, è stata di tornare almeno ‘fra tre settimane’, oppure di rivolgersi al Numero Verde. Notato poi la scomparsa dell’avviso relativo alla precedenza è tornato a chiedere e la spiegazione, sempre cortese, è stata che l’avente diritto può rivolgersi al primo sportello libero senza esibire alcun numero dal momento che la sua condizione è data dal codice riportato sull’impegnativa.
Ma gli interessati come fanno a orientarsi in un disordine organizzativo del genere? Per venire loro incontro non sarebbe meglio tappezzare l’ospedale, anche fuori, di avvisi? Chi organizza e gestisce si mette nei panni di chi ha bisogno?
In fondo a questo lungo penoso cammino un lume tuttavia si è acceso: per quanto riguarda il Covid-19 il Molise presenta ‘0’ contagi.
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