SESSO PARLATO – In Molise i discorsi sul sesso sono diventati sempre più facili da ascoltare, pur dando la sensazione di essere l’elucubrazione di soggetti curiosi dal momento che senti raccontare di tecniche amatorie che appaiono più il frutto di una eccitazione mentale che di una verifica fondata su dati reali. Un giorno, dinanzi al liceo di un paese che non nomino, mi è stato possibile ascoltare un gruppo di studenti discutere se Gabriele d'Annunzio potesse, o meno, essere considerato un omosessuale. Un 18enne sosteneva che lo era stato, ma solo sporadicamente, per curiosità ed in vecchiaia. Il Pescarese si sarebbe attenuto alla regola del dovere provare tutto, prima di morire. La tesi prospettata faceva rammentare quella espressa da un vecchio avvocato, ben noto nell'ambiente, che, commentando una delle solite notizie di cronaca sul mondo degli omosessuali, aveva esclamato:”Però, se fosse bello, avrei sicuramente buttato via 50 anni di vita, proprio come uno scemo!”.
'TELENATICA' … E COPIA-INCOLLA – Da diversi anni, la telematica (ma forse sarebbe meglio chiamarla 'telenatica') ha attenuato l’operosità di una gran quantità di corregionali impiegati nella P.a. Comuni che un tempo contavano un centinaio di dipendenti, oggi ne trattengono in organico sì e no una 25. Però, nonostante i p.c., il lavoro non va di certo meglio perché una cosa è la creatività (quando debba redigersi un provvedimento) un’altra è l’uso costante di quella meccanica procedura del copia-incolla tanto in àuge. Sarà a causa di questa scorciatoia tecnologica che, in terra di Molise, non nasce più un Vincenzo Cuoco, un “Ciccillo” Jovine o un Francesco d’Ovidio. Oramai i giovani dei licei conoscono il nome di tutti i componenti delle grandi squadre di calcio e le generalità di ciascuno dei musicisti di un gruppo musicale, ma ignorano l’identità di un “Nobel”; e, bene spesso, persino l’èsprit degli Autori contemporanei. Figurarsi, quindi, se ci riferissimo ai vati ed agli scrittori di fine ‘800-inizi ‘900. Forse hanno deciso, scientemente, di rifiutare la Storia oppure si comportano in tal modo solo per vivere bene nel presente, specialmente quando siano figli di qualcuno accreditato con la “Casta” con la possibilità di ereditare una doviziosa 'cadrèga' pubblica.
I PARTITI E LE SEZIONI DI UNA VOLTA – Un tempo, quando i Partiti costituivano un punto di riferimento nelle varie comunità molisane, chi avesse voluto impegnarsi in politica doveva affrontare una sorta di 'cursus honorum'. Perciò, dapprima si sarebbe iscritto alla sezione, poi ne avrebbe frequentato proficuamente le attività, quindi si sarebbe fatto eleggere – per i propri meriti – nel Direttivo, infine avrebbe tentato di assumere la Segreteria. Soltanto alla fine avrebbe potuto aspirare ad una candidatura che, nell’ordine, lo avrebbe fatto diventare consigliere, assessore e – forse! – pure sindaco, consigliere regionale e deputato. Oggi, invece, l’elettore ammette che possa rivelarsi buon primo cittadino persino chi non sia mai stato visto passeggiare lungo la 'main street'. Ed è incredibile la faciloneria con cui si affidino suffragi (spesso in maniera pure massiccia) al primo che capita, tranne poi a pentirsi quando oramai sia troppo tardi. Se questo avviene nel chiuso dei gusci municipali, figurarsi ai livelli istituzionali più alti. Perciò il cittadino contribuisca a votare bene (magari per dei politici non putativi o sedicenti) per gente che non sia figlio o parente del papà-assessore regionale. Insomma, attenzione ai politicanti; ma soprattutto guardiamoci dagli accattoni della politica, dannosi a destra, a sinistra ed al centro, perché intenti soltanto a far carriera sulle spalle di chi li ha votati.
Claudio de Luca