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giovedì 12 Giugno 2025
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Campagna Nastro Rosa, l’importanza della psico-oncologia nella cura dei pazienti

LARINO. Convegno di chiusura progetto delle Lilt provinciali di Campobasso e Ascoli Piceno sabato scorso a Larino. Un incontro aperto agli esperti per aumentare la qualità dell'assistenza dei pazienti oncologici grazie allo sportello Point to Lilt presso il day hospital oncologico di Termoli. Nell’ambito delle iniziative dedicate alla Campagna Nastro Rosa, presso la sala convegni dell’Istituto Tecnico Agrario di Larino si è discusso di "modelli gestionali in oncologia: collaborazione tra la Lilt, l’Asrem e territorio per la riabilitazione psico-sociale". Nella prima sessione dal titolo “L’assistenza psico-sociale dei pazienti oncologici” moderato da Giovanni Fabrizio e Aurora Scalisi, intervenuti Francesco Torino sulla prevenzione terziaria in oncologia e il modello Lilt; Patrizia Farina sul ruolo dell’oncologo nel percorso del paziente; Carmela Franchella ha presentato il progetto di ricerca Lilt; Mattia Scipioni ha dissertato degli obiettivi dello studio e descrizione del campione esaminato, infine Marina Cirelli si è espressa sul ruolo del volontario e dell’assistente sociale. La seconda sessione moderata da Francesco Carrozza e da Barbara Sbrolla si è aperta con Silvia Di Battista, sua la relazione sull’alimentazione come supporto nella gestione della fragilità del paziente oncologico e poi è proseguita con Eleonora Iorio sulla riabilitazione nutrizionale del paziente oncologico. Per la psico-oncologia intervenuti Claudia Spina sul ruolo dello psico-oncologo, Alessandro Cicconi sulla gestione ambulatoriale del distress del paziente oncologico e dei familiari, Marianna D’Aulerio su risultati ed evidenze dello studio Nuova Vita e Pierangela Antonecchia su giovani e volontariato con gli interventi di prevenzione primaria nelle scuole superiori.

I lavori sono stati conclusi dalla tavola rotonda dal tema “Integrazione tra ospedale e territorio: cura, assistenza e riabilitazione del paziente oncologico”, moderato da Massimiliano Muzio e Gianfranco Martucci, con i contributi di Patrizia Farina, Michel Domenichelli, Marina Cirelli, Mariano Flocco, Ornella Sciscenti.

Il dottor Giovanni Fabrizio evidenzia come il supporto psicologico è ormai un elemento chiave del processo di guarigione del paziente oncologico. Stiamo percorrendo questa strada ormai da anni, il supporto psicologico serve non solo ad allentare la tensione, quindi a far accettare meglio la terapia, ma migliorando l'umore lo stato di risposta dell'organismo alla malattia serve a potenziare i risultati che si possono ottenere, quindi aumenta la guaribilità della malattia». Si parla ormai di psico-oncologia. «E’ determinante proprio per migliorare le percentuali di guarigione della malattia oncologica». Poi, Fabrizio ritorna su un suo cavallo di battaglia, quello dello screening. «Bisogna continuare a fare prevenzione, in questo caso secondaria con la diagnosi precoce attraverso, prevalentemente, gli screening che, nella regione Molise sono attivi e sono efficaci, purché la popolazione capisca che si deve affidare alle istituzioni, all’Asrem per quanto riguarda la prevenzione dei tumori dei tre screening in piedi che, sono cruciali per la vita delle persone. Il tumore della mammella con la mammografia, il tumore del collo dell’utero con il pap-test e il tumore del retto-colon con il sangue occulto. Quindi, quando arriva a casa la letterina di presentarsi, di andare in farmacia a prendere la provetta per il sangue occulto, di presentarsi a fare la mammografia, il pap-test, bisogna rispondere. E’ impensabile che una regione come la nostra, che ha in piedi gli screening di popolazione, veda un utilizzo di questi screening inferiori al 50%! Colpa del covid ma colpa anche nostra, dei molisani che non accettano di affidarsi a questi screening.