TERMOLI. Diciannove Comuni, altrettante comunità da tutelare. E’ questa la missione delle Politiche sociali, riunite nell’Ambito territoriale di zona, che vede Termoli, da anni, ormai, tornata al ruolo di ente capofila, dopo la parentesi di Portocannone. Il Comitato dei sindaci, di recente, ha varato la Carta per la Cittadinanza Sociale, documento nel quale l’Ats di Termoli esplicita un “Patto” con i cittadini riguardo agli impegni e alle responsabilità per una costruzione partecipata dei servizi sociali. I cittadini in base ai bisogni reali che vivono, contribuiscono a definire e indirizzare l’offerta sociale dell’Ambito. «L’Ambito Sociale si impegna con i cittadini, a garantire i diritti di Cittadinanza Sociale e, ad assicurare la qualità dei servizi offerti mediante la partecipazione attiva dei cittadini. Questo documento rappresenta un patto per la realizzazione di politiche sociali eque e condivise e le indicazioni in esso contenute saranno sottoposte a verifica periodica per valutare il raggiungimento degli obiettivi ed il rispetto di quanto sottoscritto. Tutti sono chiamati a fare la propria parte per il benessere della comunità e delle persone che vi abitano, vi lavorano, vi sono accolte stabilmente o temporaneamente.
L’Ats di Termoli è conscio che la solidarietà si crei mettendo a disposizione della comunità risorse e competenze diverse, pubbliche e private, professionali e volontarie, nel rispetto dei principi illustrati in questo documento. Le politiche sociali devono essere recepite come intrinsecamente integrate con le altre politiche locali (scolastiche, welfare, ambiente, urbanistica, finanzia, cultura, sport) perché la complessità dei bisogni non permette risposte settoriali. Per questo riteniamo che sia indispensabile impegnarci per lavorare alla costruzione di una reale integrazione tra tutti gli attori, pubblici e privati, del territorio», riporta il documento che ora sarà al centro dell’azione amministrativa curata sia dal Comitato dei sindaci, che dal coordinatore, Antonio Russo. «Pur riconoscendo la presenza di un patrimonio comune di tipo sociale, storico, geografico, economico e culturale, riteniamo necessario non disperdere le peculiarità di alcune aree sia per l’approfondimento della lettura dei bisogni sia per il miglioramento dell’efficacia delle risposte. La Carta è uno strumento che, rispettando e valorizzando la nostra specifica realtà locale, promuove un patto tra le forze vitali del territorio per rendere concreti i diritti di cittadinanza. L’arricchimento dei diritti di cittadinanza e l’effettività della cittadinanza dipendono infatti dalla capacità del governo locale di riconoscere e orientare i propri cittadini all’idea di trovarsi all’interno di una più vasta concezione di cittadinanza.
L’esperienza Covid ci sta insegnando quanto siano in connessione le comunità, allargando gli orizzonti del coinvolgimento sociale».