martedì 11 Febbraio 2025
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Stupratore in cella: denuncia coraggiosa, zelo investigativo e telecamere decisive

TERMOLI. Maglietta nera e taglio di capelli molto rasati a lato con un ciuffo, sui 175 centimetri. Pantaloni sbottonati e gioielli della corona in mostra, dopo un approccio e un dialogo finanche piacevoli, a una testimone chiave; comparazioni risalite fino al 2018, personale al lavoro giorno e notte.

C'è poco da fare, con una gamma completa di immagini derivanti dalla videosorveglianza è molto più semplice dipanare l'intricata matassa dei crimini e delle malefatte compiute sul territorio.
La dimostrazione più logica e lampante è quella derivante dalla conferenza stampa odierna, avvenuta nella sala Rosano della questura di Campobasso, dove è stato raccontato il canovaccio investigativo che ha portato all'arresto del 28enne stupratore e rapinatore di nazionalità marocchina, che nell'estate scorsa aveva sconvolto l'esistenza di un'anziana, a Termoli.

Coraggiosa la denuncia della donna, pensionata da tempo, preziosa la collaborazione di una testimone, che aveva subito le attenzioni morbose del magrebino e fondamentale lo zelo con cui gli agenti del commissariato di Termoli hanno voluto cercare il più classico ago nel pagliaio, passando al setaccio immagini vecchie anche di tre anni, grazie a una descrizione non così esaustiva, ma comunque indirizzante, quella di una maglietta nera e di un taglio di capelli con rasatura a lato e ciuffo. Da qui, è partita la caccia al giovane finito in manette a Firenze e ristretto ora nel carcere di Sollicciano. 

Elementi valorizzati nell'intervista concessa dalla dirigente del commissariato di via Cina, il vice questore aggiunto Maria Concetta Piccitto.