TERMOLI. Stato di agitazione allo stabilimento Vibac. Dopo diverso tempo, torna d’attualità una delle vertenze più calde all’interno dei presidi industriali ospitati nel perimetro del Cosib.
Ad annunciarlo è stata la Rsu di stabilimento.
«Nostra premura è stata quella di scongiurare in tutti i modi lo scontro! Abbiamo trovato di fronte un muro, inspiegabile, irrazionale, almeno dal nostro punto di vista. Sono due mesi che cerchiamo un primo incontro, negatoci senza nessuna spiegazione. Oggi, 6 dicembre, non ci è dato sapere la data della fermata natalizia, abbiamo da definire un’imposizione relativa ai permessi frazionati che, contrariamente a ciò che menziona il contratto, necessitano di una motivazione valutata in seguito da chi decide. Non citiamo appositamente chi decide, perché non sappiamo chi sia.
Negli ultimi due mesi, in Vibac, e venuta meno la figura del direttore, regolarmente presente in azienda ma completamente assente nelle relazioni sindacali. Al comando, senza avercelo annunciato, c'è la proprietà che rifiuta da sempre ogni contatto con il sindacato.
Siamo le Rsu dello stabilimento Vibac che allo scadere dell'integrativo, ci troviamo, come nei precedenti 32 anni di vita del sito, di fronte alla consueta tragedia che, in modi diverse, ha caratterizzato le vigilie di ogni trattativa di secondo livello. E facile immaginare l'impossibilita di continuare a lavorare serenamente nello stabilimento termolese. Per questo motivo ci troviamo, nostro malgrado, ad annunciare nuove soluzioni che alla Vibac avevano sotterrato da tempo, pertanto si proclama nell'immediato to stato di agitazione che prevede il blocco di ogni forma di straordinario».