TERMOLI. Dietrofront per quanto riguarda i turni da 12 ore per infermieri, tecnici, ostetriche e personale sanitario nella rete ospedaliera dell’Asrem.
A poche ore dalla nota diramata dalla direttrice sanitaria dell’Azienda sanitaria regionale del Molise, Evelina Gollo, inviata ai coordinatori delle professioni sanitarie (infermieri, ostetriche, tecnici e riabilitatori) attraverso i direttori di presidio ospedaliero, ai direttori medici e alle posizioni organizzative ospedaliere, dopo la presa di posizione ferrea delle parti sociali, il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano ha revocato il provvedimento.
«L’ho revocato, non porta la mia firma – ha dichiarato a Teleregione – prima di adottarlo voglio che ci sia un approfondimento su tutta la vicenda».
La scelta della Gollo era stata compiuta allo scopo di ridurre al minimo il movimento di personale all’interno degli ospedali e limitare il contagio tra i lavoratori, in considerazione proprio del netto aumento dell’incidenza dei casi di Covid, quadruplicati negli ultimi giorni.
Le federazioni di settore di Cgil, Cisl, Uil, Nursing-up, Fsi-Usae e Fials-Confsal avevano assunto tempestivamente una iniziativa congiunta, chiedendo un incontro di concertazione sulla modifica dell’orario di servizio al direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano.
A chiarire le ragioni alla base della loro contrarietà è stata la segretaria generale della Uil Molise e segretaria anche del comparto funzione pubblica Tecla Boccardo.
«Piuttosto dicessero la verità: che non hanno personale – attacca la Boccardo – siamo ormai alla quarta ondata e si continua a non affrontare i problemi, facendoci trovare impreparati ancora una volta. Si producono solo montagne di atti amministrativi che sono pura teoria che mettono al riparo da responsabilità la dirigenza Asrem ma non i pazienti e gli operatori sanitari. Definendo procedure percorsi e direttive che in realtà spesa restano sulla carta perché inadatti alla realtà molisana, che, mal si adattano all’applicazione pratica soprattutto all’interno delle strutture ospedaliere. Intanto continuano così ad aumentano i contagi».
Poi giunge la lettera dell’Asrem: ««L’attuale emergenza epidemiologica, caratterizzata dalla diffusione della variante Omicron, per la quale le evidenze scientifiche attualmente disponibili indicano una maggior capacita di diffusione, ha comportato un significativo incremento del numero dei nuovi casi tra la popolazione
II programma di screening periodico aziendale, finalizzato alla prevenzione della diffusione della infezione da Sars-Cov2 nelle strutture aziendali, che I’Asrem ha messo in atto, individua con precocità gli operatori positivi alla ricerca del virus Sars-Cov2 c limita la circolazione del virus nelle strutture sanitarie tutelando gli operatori e riducendo il rischio di comparsa di focolai all’interno delle strutture ospedaliere.
Tra le misure organizzative per la gestione dell’epidemia, al fine di ridurre il rischio di contagio tra gli operatori e garantire l’erogazione delle attività assistenziali, sono da considerarsi la modifica dell’articolazione dell’orario di lavoro tale da ridurre il numero di operatori all’interno delle strutture e sono previsti anche dai protocolli di contrasto alla diffusione del Covid-19.
Pertanto, a specifica di quanto precedentemente disposto con nota prot. n. 718/2022, si attribuisce ai direttori medici di presidio e ai direttori di Unità operative, limitatamente al periodo di emergenza sanitaria legata al Covid-19, il monitoraggio e la valutazione della necessità di attivare modalità di articolazione dell’orario di lavoro dei dipendenti in relazione alle esigenze delle Unità operativa e alla necessità di tutelare la sicurezza degli operatori e la continuità nell’assistenza all’utenza.
I direttori medici di Presidio informeranno la direzione strategica al fine di ulteriori determinazioni sull’articolazione dell’orario di lavoro, che verranno fatte oggetto di informativa alle organizzazioni sindacali».
Un documento che stavolta vede la firma congiunta della direttrice sanitaria Asrem Evelina Gollo e del direttore generale Oreste Florenzano.