TERMOLI. Se si votasse oggi a chi andrebbe il tuo voto? È questo il quesito lanciato da Termolionline.
La partita per il Quirinale ha chiuso una stagione politica avviata con le elezioni amministrative dello scorso autunno. È inevitabile considerare come a uscire sconfitto in questo doppio test è stato il centrodestra, che si affacciava sia alle comunali che all’elezione del Capo dello Stato in posizione di slancio rispetto agli antagonisti, almeno sondaggi alla mano.
Così non è stato e ora sia Matteo Salvini (Lega) che Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), con un Silvio Berlusconi (Forza Italia) che sullo sfondo non pare mollare la presa, siano costretti a correre ai ripari; forse per la prima volta distinti e distanti l’uno dall’altra? Vedremo nelle prossime circostanze, anche se le elezioni amministrative di primavera, qualora non ci siano anche nel 2022 dei rinvii, ma non pare siano all’orizzonte, sono piuttosto vicine. Chi è uscito meglio da questo stress-test politico? Il Movimento 5 Stelle si appalesa come bicefalo, da una parte l’ex premier Giuseppe Conte, in posizione antagonista il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Anzi, le ultime ore lo vedono addirittura decapitato nei vertici, a seguito della sentenza del Tribunale di Napoli. Caos per nulla calmo, anche se il Garante Beppe Grillo invita a non alimentare tensioni. A sinistra c’è chi vorrebbe il ricongiungimento degli scissionisti che furono nel Pd (Bersani, D’Alema e Speranza), col segretario Enrico Letta che si appunta sul petto le ultime conquiste elettorali, ma sarà vera gloria? Al centro, dove la gravità è ancora poco permanente, crescono i consensi di Italia Viva e Azione, ma da qui a ipotizzare un ritorno a quello che fu ce ne corre. Il sondaggio ultimo pubblicato sul sito nazionale che raccoglie le indagini demoscopiche ufficiali, svolto dalla Swg per la 7, vede avanti il Pd col 21,5%, tallonato da Fdi al 21,1%, staccata la Lega (17,1) e ancora più dietro il Movimento 5 Stelle (13,3).
Proprio rispetto alle forze politiche che si accreditano oltre il 10%, abbiamo voluto solleticare anche l’umore dei nostri lettori, proponendo una consultazione online nella sezione delle opinioni.
Chiaramente, con un range ristretto a 4 soli partiti, le percentuali di riferimento non sono quelle che si riscontrerebbero nelle urne, ma rappresentano un segnale rispetto a come l’opinione pubblicale locale, quella fetta che ha risposto alla domanda, almeno, ha metabolizzato le ultime vicende nazionali.
Quasi un elettore su due, a dati in progress, opterebbe per Fratelli d’Italia, poco meno di un terzo al Pd, mentre la somma delle scelte a vantaggio di Lega e Movimento 5 Stelle non raggiungerebbero i consensi potenziali annunciati per i dem. Insomma, è chiaro, dall’ultimo strappo consumato con la rielezione di Sergio Mattarella, escono rafforzati la coerenza di Giorgia Meloni e il profilo di Enrico Letta.
Una polarizzazione che possiamo anche plasticamente rappresentare nell’ottica di Governo, tra chi è maggioranza senza scossoni e chi opposizione netta all’esecutivo Draghi.