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mercoledì 19 Marzo 2025
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Casa di riposo di Bojano, apprensione per il destino dei lavoratori

CAMPOBASSO. “Ritengo che sia urgente un serio chiarimento, aldilà di posizioni e di presunte giustificazioni o colpe”: così la consigliera regionale di FdI, Aida Romagnuolo, che interviene sulla intricata vicenda della Casa di Riposo di Terre Longhe di Bojano. 

“In un momento come quello che quotidianamente stiamo vivendo – continua – la Chiesa ed il suo Pastore, l’arcivescovo Bregantini, non possono lasciare al caso una situazione che vede coinvolti ben 18 lavoratori ed un indotto che dà respiro a decine di famiglie bojanesi. Una Casa Famiglia che vede elevarsi a “Famiglia allargata” e non ad una azienda tesa a produrre solo reddito, non può finire in mano a società sconosciute ai più e al territorio dell’area bifernina. Non si dimentichi che nella Casa di Riposo vi sono oltre 30 ospiti non propriamente autonomi, sia in termini di deambulazione sia in termini economici. La Casa di Riposo – ha ricordato Romagnuolo – è ente morale ecclesiastico e solidaristico, e la prima azione è quella della salute e della convivenza sana di ogni singola persona. Pertanto, si faccia subito chiarezza. Bojano – ha concluso Romagnuolo – non può essere espropriato di un servizio totalmente connesso alla sua territorialità”. 

Anche la Segretaria Generale della Uil Molise, Tecla Boccardo, manifesta forte apprensione per la situazione che si è creata per i lavoratori della Casa di Riposo SS. Cuori di Gesù e Maria di Bojano: “E’ impensabile, dopo gli immani sacrifici dei dipendenti della Casa di Ricovero Ss. Cuori di Gesù e Maria di Bojano, che da anni prestano servizio a beneficio di tutti gli ospiti della struttura, che li hanno tutelati durante la pandemia, che hanno sacrificato le loro vite per il bene degli ospiti, che la risposta del Presidente della Fondazione Ss. Cuori di Gesù e Maria, sia l’invio di 18 lettere in cui preannuncia i licenziamenti dei lavoratori. Chiunque ha il dovere di intervenire per far revocare procedure messe in piedi in maniera arbitraria e non conforme a legge: solo in quel momento la Uil e la UILTuCS Molise saranno disponibili al dialogo ed al confronto. Sua Eccellenza l’Arcivescovo Bregantini, che ho sentito pochi giorni fa, ha il dovere di intervenire per impedire che 18 famiglie molisane si trovino in gravissime difficoltà. Non può esserci dialogo se i licenziamenti non saranno revocati. La Chiesa non può essere fautrice di disoccupazione. Se al contrario non verrà individuata una soluzione che garantisca l’occupazione, la Uil Molise, in persona di Tecla Boccardo e la UILTuCS Molise, rappresentata da Pasquale Guarracino, così come annunciato ieri alla presenza del Segretario organizzativo della Uil Nazionale, Emanuele Ronzoni, promuoveranno e sosterranno tutte le forme di protesta che i lavoratori della casa di riposo vorranno porre in essere”.