mercoledì 5 Febbraio 2025
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Ucraina, da Termoli una valanga di solidarietà: raccolti beni per adulti e bambini

TERMOLI. Una raccolta di beneficenza, tutti beni di prima necessità da devolvere all’Ucraina, affinché coloro che stanno fuggendo dalla guerra, in questi giorni, non si sentano soli dinanzi la desolazione e il dolore. La raccolta è stata organizzata dall’associazione “Apolonia” che si occupa di beneficenza da tanti anni e sostiene i più bisognosi nei momenti più difficili.

Abbiamo intervistato la presidente dell’associazione, Dagmara Sobolewska, a capo di questa associazione no-profit italo-polacca, che si occupa di fare del bene e di solidarietà. Come associazione promuovono multiculturalismo, multilinguismo e sostengono l’amicizia tra i popoli. La storia di questa associazione viene da lontano, lo stesso nome: “Apolonia” è un omaggio della presidente alla nonna paterna, che portava questo nome. Anche sua nonna ha vissuto la guerra; nata in Germania da genitori polacchi, conobbe la sua terra natia soltanto da adulta, quando la Polonia venne liberata dalle truppe tedesche. Una storia che sembra ripetersi, dinanzi a questi eventi drammatici a cui stiamo assistendo impotenti in queste ultime settimane. Ma come ha anche ribadito Dagmara, l’arma migliore e potente per affrontare ed abbattere tutto questo male è solo la cultura, che è l’unico strumento che abbatte i pregiudizi.

Chiunque può donare qualsiasi bene utile agli altri, da articoli per bambini, indumenti e cibo a lunga conservazione. Le consegne dei beni di prima necessità si snoderanno attraverso tre diverse destinazioni: indumenti, cibo e materiale scolastico per la Polonia, dove si trovano degli insegnati con i bambini fuggiti dalla guerra; una seconda spedizione, dove arriveranno farmaci e cibo per bambini da 0 a 5 anni e l’ultima meta è per un orfanotrofio di Leopoli, che attualmente sta accogliendo, proprio in queste settimane, tutti i bambini rimasti orfani di tutta l’Ucraina. In questo orfanotrofio –nonché punto di riferimento per tante persone che fuggono- verranno devoluti tanti altri beni di prima necessità.

L’affetto più grande lo si può donare anche da lontano, preparando per le persone più sfortunate tanti beni di prima necessità, che sono stati preparati dai volontari con amore e questa è la cosa più importante. Perché come ci ha ripetuto Dagmara, ogni prodotto che è stato preparato ha avuto una carezza, mentre lo si sistemava negli scatoloni.

L’associazione è stata supportata grazie all’ausilio anche di numerose persone ed altre associazioni: prima di tutto dalla maestra Justyna Głowacka insieme a marito, docente di musica Gianluca De Lena. Fondazione Matt che cura la parte logistica con a capo la presidentessa Hella Colleoni (ambasciatrice per l’infanzia in Europa, presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea), significativo aiuto da parte del presidente dell’Archeoclub Oscar De Lena; la protezione civile e la scuola di Petacciato; la Proloco di Montecilfone; famiglie di Guardialfiera, l’amministrazione comunale di Tavenna e altri paesi limitrofi come Larino e Santa Croce di Magliano; coro femminile della parrocchia del Carmelo, l’Istituto Comprensorio Brigida di Termoli, scuola e parrocchia di San Giacomo degli Schiavoni, ANAC di Montecilfone e Atessa, dipendenti della Banca BCC di Termoli, gli amici, conoscenti e le numerose persone invisibili come per esempio don Gianfranco della chiesa del Carmelo di Termoli.

I beni raccolti saranno consegnati grazie al trasporto e logistica della Fondazione Matt di Hella Colleoni. Il viaggio sarà monitorato e registrato dalla responsabile della ditta GERHO’, signora Iwona Popczak (Life Coach, promotrice della lingua e cultura polacca).

Abbiamo incontrato nella nostra visita ai locali, durante la raccolta, anche Oscar De Lena, presidente dell’Archeoclub di Termoli, una collaborazione nata proprio in occasione di questo conflitto grave e tutti i soci dell’Archeoclub non si sono tirati indietro davanti al bisogno e alla solidarietà. Un’opera –come ha ribadito il presidente De Lena- che porta con sé la voglia di aiutare e il desiderio di solidarietà nei confronti delle persone più sfortunate. Come associazione si sono dati immediatamente da fare per accogliere una mamma con i suoi due figli, che fuggivano dalle bombe della guerra e che sono stati accompagnati a Campomarino da un loro parente. Invece il marito della donna accolta e padre dei bambini è rimasto a combattere per difendere la Patria, sotto assedio proprio in questi giorni. Una situazione difficile che porta con sé tanto dolore.