TERMOLI. Prosegue la grande avventura di Gocce, il “corto” di agricoltura sociale prodotto dalla cooperativa Kairos, su impulso di Nicola Malorni e con la regia di Simone D’Angelo, ambientato nel basso Molise.
E’ proprio Malorni, vicepresidente nazionale della Città dell’Olio, a dare notizia dell’ultimo traguardo, peraltro in itinere: «Con grande piacere condivido la notizia delle 2 candidature di Gocce – il cortometraggio come migliore Regia e migliore Attrice protagonista al Festival Internazionale CortoCulturalClassic», dopo la proiezione al pubblico, oggi il Galà di premiazione.
«Incrociamo le dita! Intanto però gioiamo per questo traguardo!»
CortiCulturalClassic è la grande festa del cinema giovane a Palma Campania con attente riflessioni sul mondo del cibo e sulle problematiche alimentari per poi ricordare i capolavori del grande cinema dalla “Grande Abbuffata” a “Chiocloat “.
I finalisti di CineCi’ – CortiCulturalClassic 2022 a Palma Campania
Serata “CineCi’ – CortiCulturalClassic 2022”, venerdì 24 giugno 2022 presso il cortile del Palazzo Comunale di Palma Campania (NA) alle ore 19.30 la premiazione dei cortometraggi selezionati per il premio “CineCi’ – CortiCulturalClassic 2022” a cura dell’Associazione Napoli Cultural Classic e delll’Assessorato alla Cultura del Comune di Palma Campania con la collaborazione delle associazioni culturali del territorio, sotto la direzione artistica dell’attore, autore e regista Massimo Andrei. Durante la serata sarà assegnato il premio speciale Vincenzo Russo e il Premio Speciale Salvatore Ferrara che andrà al miglior cortometraggio.
Di seguito elencate le categorie con i corti selezionati per le terne finali tra i quali saranno decretati i vincitori:
Migliore attore protagonista:
1. LA GIOSTRA – Giordano Petri
2. NIKOLA TESLA l’uomo del futuro – Alessandro Parrello
3. FISHMAN – Filippo Scotti
4. L’ INVALIDANTE CRISI DI JON DOE – Luke Scalella
5. GITA DI FAMIGLIA – Christian Ginepro
Migliore attrice protagonista:
1. GOCCE – Noemi Bordi
2. TUTU’ – Sofia D’Elia
3. GITA DI FAMIGLIA – Claudia Potenza
4. LA GIOSTRA – Maria Cristina Valentini
Migliore attore non protagonista:
1. CINQUE KILI DELLA FELICITA’ – Francesco Marino
2. SHELTER – Matteo Papini
3. VITA NO VAX – Michele Stefanile
4. NIKOLA TESLA l’uomo del futuro – Sean Buchanan e Ross McCall
Migliore attrice non protagonista:
1. CINQUE KILI DELLA FELICITA’ – Lara Leggero
2. GITA DI FAMIGLIA – Eva Allenbach
3. TUTU’ – Francesca Morena Mileti
Migliore sceneggiatura:
1. NIKOLA TESLA l’uomo del futuro – Alessandro Parralla
2. SENZA NOME – Gisella Gobbi
3. TUTU’ – Alberto Fumagalli e Giovanni Mauriello
4. FISHMAN – Nicolas Spatarella e Raffaele Ross
5. QUESTO E’ L’ANELLO – Diego De Silva
Migliore fotografia:
1. TUTU’ – Dario Di Mella
2. NIKOLA TESLA l’uomo del futuro – Michel Clement Franco
3. SENZA NOME – Marco Carosi
4. FISHMAN – Francesco Savaglia
5. QUESTO E’ L’ANELLO – Aldo Galelli
Migliore musica:
1. LA GIOSTRA – Giovanna Famulari e Riccardo Eberspacher
2. NIKOLA TESLA l’uomo del futuro – Franco Eco
3. TUTU’ – Remo Anzovino
4. QUESTO E’ L’ANELLO – Mario Spinelli
5. ARGENTO VIVO – Edoaardo Michelozzi
Migliore regia:
1. NIKOLA TESLA – Alessandro Parrello
2. SENZA NOME – Gisella Gobbi
3. FISHMAN – Nicolas Spatarella e Raffaele Rossi
4. QUESTO E’ L’ANELLO – Luigi Marmo
5. GOCCE – Simone D’Angelo
Miglior cortometraggio:
1. LA GIOSTRA – Simone Arrighi
2. NIKOLA TESLA l’uomo del futuro – Alessandro Parrello Teresa Razzauti, Giovanna Farris
3. TUTU’ – di Lorenzo Tiberia Produzione Premiere
Premio Speciale al miglior Documentario
“Io Credo”.
Case history
Gocce: il primo cortometraggio italiano dedicato all’Olivo-Cultura Sociale.
Partecipavamo, nell’estate del 2019, insieme a cinque donne utenti del centro antiviolenza del Molise, ad un corso di formazione in olivicoltura per l’inserimento socio-lavorativo nell’ambito del progetto A.S.P.Em. (Agricoltura Sociale per la Promozione di Empowerment in donne vittime di violenza).
L’uliveto che stavamo esplorando era in uno stato di abbandono: arido e argilloso, invaso da infestanti di ogni genere, accoglieva una trentina di “patriarchi”, olivi centenari piantati nei primi anni ’20 del secolo scorso a Guardialfiera, un piccolo borgo molisano di origini medioevali, oggi Città dell’Olio. Fausto è uno di quei vecchi centenari, piantato originariamente in un contesto culturale fortemente caratterizzato da simbolismi che affondavano le radici negli antichissimi culti della Madre Terra, nei riti della fertilità dei raccolti e nei miti paleocristiani dell’Albero della vita, oggi in decadenza, come mostrano gli innumerevoli uliveti abbandonati nel nostro Paese. Quando una delle donne, scansando i rovi, riuscì ad avvinarsi all’albero, era stata attratta dalla voragine nera scavata al centro del tronco da un fulmine: Fausto era evidentemente scampato ad un incendio che, spento dal temporale, gli aveva però “squarciato il petto”. La folgore lo aveva traforato da una parte all’altra. La donna che per prima lo notò tra i rovi riconobbe in Fausto, rispecchiando la sua stessa esperienza traumatica, un simbolo di resilienza e rinascita.
Ne scaturì un processo simbolico che, attraverso gli incontri psicoterapeutici, interessò tutte le utenti e le operatrici e gli operatori della cooperativa sociale. Assegnammo perciò il nome “Fausto” a questo albero straordinario, poiché fortunato, da faustus, albero scampato alla folgore.
Ciò ha portato il “patriarca” di Guardialfiera a divenire un catalizzatore simbolico di nuovi percorsi di “rinascita”: a partire dall’agricoltura sociale, è approdato, attraverso un nuovo progetto (Gli Alberi della Vita – Il Molise che cura), al cinema sociale nel ruolo di attore co-protagonista del primo cortometraggio italiano dedicato alla prevenzione delle violenze di genere attraverso l’olivicoltura e il turismo dell’olio.
Il film breve Gocce del regista molisano Simone D’Angelo, prodotto dalla Kairos nel 2021 in partenariato, tra gli altri, con l’Associazione Italiana di Turismo Enogastronomico e con l’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio, affronta il tema del contrasto della violenza sulle donne dal vertice della nascente “Olivo-cultura sociale”, approccio di intervento sociale ideato e promosso dalla Kairos in Italia e ispirato proprio alla storia di Fausto.
Sullo schermo Fausto è l’albero amico d’infanzia di Eva, la giovane protagonista vittima di violenza che “ritrova sé stessa nel momento in cui recupera la propria capacità di scegliere. E lo fa attraverso una riscoperta delle proprie radici: elementi universali, come l’olio e il pane, diventano strumenti in grado di dischiudere le porte della memoria, consentendo l’accesso alla parte autentica, naturale e vera di noi stessi” (note di regia di Simone D’Angelo. Nella foto Noemi Bordi nel ruolo di Eva). Il ritorno di Eva a Guardialfiera, all’uliveto dove ritrova Fausto, segna – come mostra il trailer – un passaggio decisivo di un processo di rinascita che il “pane e olio” era stato in grado di attivare attraverso sensazioni tattili, olfattive, gustative capaci di dischiudere – come nuovi emissari di vita -memorie implicite, prima imprigionate nella dipendenza affettiva di una relazione “malata”.


