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domenica 25 Maggio 2025
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Gabbiani feriti, «Non sappiamo a chi rivolgerci quando li troviamo»

TERMOLI. A chi bisogna rivolgersi se in spiaggia c’è un gabbiano ferito?

Per tre giorni, un gabbiano è rimasto sotto un ombrellone della prima fila del lido “Cala dei Longobardi”, senza che nessuno riuscisse a fare niente.

Questi volatili sono portatori di malattie, quindi, per riuscire a prenderlo e non lasciarlo morire c’è bisogno di gente competente ed esperta.

Ma chi contattare in questi casi? Chi si occupa di salvare questo animale e non lasciarlo morire sotto un ombrellone?

In situazioni di pericolo, i gabbiani si sentono attaccati e possono attaccare e beccare chi si trovano di fronte. I bagnanti sono sotto la responsabilità dei bagnini che devono tutelarli, e i gabbiani?

«Nel mio turno pomeridiano ho provato a contattare chiunque: veterinari, volontari, altre associazioni.

In ognuno di questi casi mi è stato detto che non era loro competenza, che era meglio se veniva lasciato morire, di non toccarlo perché portatore di malattie e che proprio per questo motivo la regione non consente più loro il recupero di questi animali».

Non si può sperare nell’esperto di ornitologia senza un’autorizzazione che nessuno ha dato, per rimuovere e salvare il volatile.

«Il gabbiano doveva essere quantomeno spostato lontano dagli ombrelloni dove ci sono anche bambini che giocano.

Poco prima della fine del mio turno di lavoro con l’aiuto del volontario di cui ho parlato poco fa, il gabbiano è stato spostato nella spiaggia libera tra i due lidi, vicino ai cespugli al riparo dal sole.

Lunedì 22 agosto, all’inizio del mio turno della mattina sono andato a controllare il gabbiano che era rimasto tra i cespugli. Insieme a lui c’era qualche turista che stava provando a contattare aiuto ovviamente senza alcun risultato».

Nessuno ha risposto alle richieste del bagnino, rischiando anche di mettere a repentaglio la salute dei bagnanti.

«Solo questa cosa è già vergognosa. Tra le lamentele dei turisti che non si sentivano sicuri e tra il dispiacere delle persone nel vedere un animale soffrire, non posso far altro che raccontare questa storia per denunciare questo problema alle autorità locali, alla Regione e a chiunque si dovrebbe occupare di queste problematiche.

Quello che ho notato in questi giorni è che nessuno si prende le responsabilità, non c’è organizzazione e soprattutto non c’è serietà.

È stato uno scaricabarile continuo tra le autorità competenti senza avere un aiuto concreto.

È un problema grave se la regione e le autorità non capiscono che serve qualcuno, un riferimento concreto, che dia una mano a noi bagnini per tenere al sicuro i bagnanti (sia adulti che bambini) e per salvaguardare gli animali».