SERRACAPRIOLA. Un successo annunciato il “Galà di Agosto” organizzato dall’Associazione culturale e teatrale “Mario Brancacci” di Serracapriola, che ha concluso il programma estivo “Serraestate 2022”. Una chiusura col botto grazie a questo evento caratterizzato da un alternarsi di canto, danza e recitazione. Presentatrici della serata Anna Velotti e Rita Ziruolo. La serata prende il via con l’avanspettacolo dell’artista e fantasista Michele Zampino, che ha allietato il pubblico anche con l’interpretazione di alcune canzoni di Domenico Modugno. A seguire la semi-scenica, del melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi, “La Traviata”, scritta dal vicepresidente e direttore artistico dell’associazione, Pasquale Balice, con la regia di Marilia De Virgilio.
L’estro e la genialità del direttore artistico hanno dato vita ad un ipotetico dialogo tra il librettista Francesco Maria Piave, interpretato da Pasquale Balice e Giuseppina Strepponi, moglie di Verdi, interpretata da Teresa Carnevale, presidente dell’associazione. Il librettista Francesco Maria Piave incontra Giuseppina Strepponi, all’epoca non ancora moglie di Verdi, e le legge e spiega il libretto della sua nuova opera musicale, che chiamerà “La Traviata”. Ai dialoghi tra i due personaggi, si sono alternate le interpretazioni delle Arie più famose dell’opera, portate sulla scena dal tenore Francesco Canestrale, e dal soprano Monica Paciolla, accompagnati dal pianista Vincenzo Galassi. La serata ha donato un momento di autentica bellezza e tante emozioni. Un mare di applausi ha salutato ogni esibizione degli artisti coinvolti, abbracciandoli idealmente. A fare da contorno alla serata le coreografie del corpo di ballo dell’associazione fitness club “La Fenice”, diretto da Nunzia Morricone.
“L’emozione non ha voce…in questa serata l’emozione si è fatta voce: voce nell’interpretazione sublime del tenore e della soprano, voce nella dolcezza delle note sfiorate dal pianista, voce nelle parole accorate dei narranti, voce nei passi eleganti, raffinati ed allegri del corpo di danza. Un connubio di forme artistiche diverse, sapientemente dosate, ha reso fruibile e godibile anche quel settore della musica lirica che, generalmente ed anche ingiustamente, è considerata per pochi. La dirigenza di un così articolato progetto, non è stata semplice, ma l’unione di forze e competenze diverse ha permesso la realizzazione, per la prima volta a Serracapriola, di un così particolare e gradito evento.
E di questo, dopo un lungo periodo di lavoro, siamo felici e fieri”, dichiara la regista Marilia De Virgilio. Abbiamo sentito anche la presidente dell’associazione e interprete di Giuseppina Strepponi, Teresa Carnevale, che specifica: “Ho accolto fin da subito, con grande entusiasmo, la proposta di interpretare il ruolo della Strepponi. È stata una grande emozione per me valorizzare al meglio questa grande donna e artista, protagonista fondamentale della vita del musicista Verdi. È stato un vero trionfo la nostra Traviata. Come associazione culturale e teatrale Mario Brancacci, di cui sono onorata di rappresentare, auspichiamo di aver assolto bene al nostro compito e di essere riusciti ancora una volta a mostrare quello che a nostro avviso dovrebbe essere il vero volto di un’associazione culturale: CASTIGAT RIDENDO MORES.”
Abbiamo rivolto all’autore dello spettacolo e direttore artistico Pasquale Balice alcune domande.
Come mai la scelta dell’opera rappresentata è ricaduta proprio sulla Traviata?
«Perché la Traviata, assieme al Rigoletto e al Trovatore, rappresentano le tre opere verdiane, della gioventù di Verdi, più conosciute dalla maggior parte degli utenti della musica lirica. La Traviata è quella parte di questa triade, che parla più degli affetti personali ed immediati degli individui, diversamente, a differenza delle altre due opere che affrontano temi diversi, epici nel Trovatore, di corte del Rigoletto».
Da dove è nata la scelta di utilizzare questa nuova tipologia di rappresentazione teatrale?
«Considerato che le opere liriche hanno una parte cantata, diventata famosa, e parti musicalmente importanti, ma che sotto l’aspetto teatrale sono meno importanti, possono risultare “pesanti” a chi non è un melomane, Ho pensato di accorciare queste parti e di riassumerle in una forma teatrale, al fine di rendere il tutto più leggero e fruibile al pubblico presente».
Quali sensazioni ha provato vestendo i panni di Francesco Maria Piave?
«Piave è sicuramente uno dei maggiori librettisti e poeti della metà dell’800. Impersonare un personaggio così eclettico come era Piave e renderlo popolare in mezzo alla platea che ti ascolta è una gran bella emozione. Sicuramente si vivono dei momenti esaltanti in queste situazioni. Si prova anche la sensazione di essere tornati indietro di un secolo, chi mi affiancava mi ha dato l’immagine di questa coppia di intellettuali di quel periodo; d’altronde la poesia non è mai tramontata, ha cambiato i versi, ha cambiato le rime, ma la poesia continua a vivere».
In futuro avete già altri progetti in cantiere da regalare al vostro affezionato pubblico?
«Di idee sicuramente ce ne sono tante, anzi tantissime, di progetti pochi, se non quello di continuare per un po’ su questa scia. Si è pensato ad una semiscenica di Bohème, ma mettere insieme una compagnia teatrale è difficile, mettere insieme una compagnia lirica è difficilissimo, mettere insieme una compagnia lirica con una teatrale è un lavoro immane. Ci proveremo».
Presenti alla serata il sindaco Giuseppe D’Onofrio e alcuni membri dell’Amministrazione. Il primo cittadino, a fine serata, ha ringraziato tutte le associazioni che hanno contribuito al successo dell’edizione 2022 del Serraestate, con la promessa di una prossima estate ancora più ricca di eventi.
