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domenica 23 Marzo 2025
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Dibattito sulle concessioni balneari, «Impegni da mantenere»

 TERMOLI. La voce dei balneari si fa sentire dopo l’incontro di Giorgia Meloni, che per l’occasione ha iniziato mercoledì scorso la sua campagna proprio allo stabilimento “Lampara” del lungomare Nord di Termoli. Nel suo intervento, la leader di Fratelli d’Italia aveva dichiarato quanto sia ricca la nostra nazione grazie al mare. «Siamo circondati dal mare quasi ovunque ma ci comportiamo come se fossimo la Svizzera. Il mare è una grandissima infrastruttura, abbiamo le piattaforme nel Mediterraneo e le risorse che arrivano da est, in Italia devono arrivare e dall’Italia devono partire. Tutte le attività devono essere sostenute dal governo ma come sappiamo stanno distruggendo oltre 30mila aziende italiane per far vincere le multinazionali».

E per questo motivo il presidente del Sib-Confcommercio Molise, Domenico Venditti, si dichiara ottimista: «Siamo fiduciosi, perché la Meloni è l’unica che si è battuta e si era battuta come forza politica. È stata coerente e costante per quanto riguarda le nostre aziende. Siamo fiduciosi quindi che mantenga le promesse fatte». Va tutelato il made in Italy e il marchio Italia e, per questo, la Sib sostiene queste tesi. Oltretutto, è intervenuto anche Marco Scajola, assessore all’Urbanistica della Regione Liguria, coordinatore del tavolo interregionale sul demanio marittimo: «Apprendo con stupore e preoccupazione la notizia che il governo sta accelerando sul decreto attuativo della legge sulla concorrenza, che prevede le gare per gli stabilimenti balneari».

«Un tema delicato che riguarda un settore economico nevralgico per l’Italia richiede la massima attenzione», prosegue Scajola. «Ci sono delle gravi emergenze in atto in Italia, dalla crisi energetica a quella del lavoro, e ritengo fondamentale che l’attuale governo si concentri su queste problematiche e non vada a incidere sulle imprese balneari. Inoltre, molte imprese liguri nelle ultime settimane sono state duramente colpite dal maltempo e hanno subito ingenti danni». «Procedere in tempi rapidi, che non consentirebbero un confronto e un dialogo coi rappresentanti del settore balneare, sarebbe infierire contro queste realtà già duramente provate dalla pandemia», conclude l’assessore.