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domenica 1 Giugno 2025
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«Giustizia, diritti e legalità», tracciata la rotta sul percorso di integrazione nell’Ue

TIRANA. «Quando si parla di diritti non si può guardare al processo di adesione dell’Albania all’Unione Europea». È stato questo l’incipit con cui Laura Venittelli ha avviato il suo discorso a Tirana, sabato mattina. Rafforzare i rapporti istituzionali tra Italia e Albania. È’ questo il tema dell’incontro che si è svolto sabato mattina, 3 settembre, presso il Museo nazionale di Storia, “Sala Unesco”, organizzato da “Partia Qytetare Shqipratare” in collaborazione con “Partia personave me Aftesi te kufizuar te Shquiperise”, su temi di attualità economica e politica, l’attuazione della convenzione dei diritti umani, le elezioni locali del 2023 e gli interventi degli ospiti. La conferenza nazionale è indetta al fine di rafforzare i rapporti Italia-Albania visti gli sviluppi dei flussi migratori ed economici, imponendo l’uso della tecnologia e dell’innovazione burocratica. 

«L’allargamento degli Stati facenti parte della Unione europea è uno dei più efficaci strumenti di politica estera dell’Ue, poiché contribuisce a estendere la diffusione dei valori fondamentali dell’Unione, quali la libertà, la democrazia, lo Stato di diritto, la costruzione della pace e il rispetto dei diritti umani e della dignità. La prospettiva che l’Albania diventi uno Stato membro sulla base del merito è nello stesso interesse politico, economico e di sicurezza dell’Unione.

Sappiamo che l’adesione definitiva dell’Albania all’Unione europea è subordinata a importanti innovazioni in diversi settori fondamentali, a partire dallo Stato di diritto e dal funzionamento delle istituzioni democratiche, in primo luogo del settore giudiziario, rafforzando la democrazia e contrastando la corruzione, la criminalità organizzata, assicurando la libertà dei media e garantendo la protezione dei suoi cittadini, superando ogni forma di discriminazione. Per raggiungere questi obiettivi è opportuno puntare sul buon funzionamento delle istituzioni democratiche del Paese, che significa trasparenza e pluralismo, nonché garanzia della partecipazione attiva nella società civile e nel dibattito politico.

Ringrazio gli organizzatori per avermi invitata a questo importante evento. Con voi in molte occasioni ci siamo confrontati sui temi delle libertà, dei diritti e della necessità di cambiamento che l’Albania deve mettere in campo.

Ma cambiare significa che la politica deve lavorare per il bene dei suoi cittadini, rispettando il principio di buona efficienza della Pubblica amministrazione, ma anche di uguaglianza, libero pensiero da poter manifestare, e di buon funzionamento degli organi giudiziari, attraverso una magistratura autonoma che sia garanzia nel mondo del lavoro e riconoscimento delle pari dignità delle donne, ma anche pari opportunità. Sono temi prioritari in Europa e anche l’Albania dovrà battersi su questo, ad esempio affinché i disabili possano entrare nelle scuole, essere sostenuti con insegnanti specializzati e possano avere una vita libera e dignitosa anche dopo la morte dei genitori o dei familiari, che si occupano di loro con una legge importante che si chiama “Dopodinoi”.

Fare vostri i valori della solidarietà verso chi è più debole e ne ha bisogno e questo tipo di solidarietà può offrirla solo uno Stato che ne capisce il valore, ripeto, il valore della diversità». Un vero e proprio proclama rivolto ai partiti che hanno messo in scaletta il suo intervento. «Io sono qui per spingervi a battervi sempre di più sui valori che portate avanti e mi viene da dire che con noi tutti gli albanesi potranno affermare ogni giorno “Sì alla democrazia”, che porta diritti, sviluppo e benessere per tutti, no alla corruzione, allo Stato dei privilegi e del bavaglio.

L’associazione Casa dei Diritti che rappresenti si batte per questo, sempre, e se mi avete voluto qui, un motivo ci sarà. Ai connazionali presenti va il mio sincero saluto, ricordando che a luglio è stata siglata una importante convenzione il tra Governo italiano e quello albanese. Dare fiducia alle forze politiche che hanno ottenuto questo risultato e che sono poi le stesse che credono nell’Europa è segno di attaccamento ai valori di cui abbiamo parlato prima». In conclusione, il monito: «Se volete essere forza alternativa dovete guardare ai valori dell’Europa».