TERMOLI. Cristina Pipoli è un’educatrice ed è la fondatrice del blog Facebook “Diario di bordo salentino”; un progetto educativo nato inizialmente in rete con la scrittura e successivamente con progetti inclusivi nella società.
Cristina mette in risalto il suo territorio il Salento ma allo stesso tempo crea sinergia con diversi paesi d’Italia; tra i progetti più interessanti c’è il “S. Martino salentino” e “Diario di bordo femminismo pedagogico; Donne con la D maiuscola”.
Sono tre i giorni che verrà dalle parti dell’Abruzzo e del Molise, il 22, 23, 24.
Uno scambio intergenerazionale e culturale. Vivrà la storia, la cultura, i sapori del posto per condividere il tutto con le persone della sua terra.
Termoli, Guardialfiera, Palata, Lentella, Vasto, Loreto Aprutino e Pescara saranno il centro dei suoi reportage più la biografia delle persone che riprenderà.
È un piacere vedere in un periodo storico dove tutto crolla, giovani così attivi, propositivi e positivi voler mandare avanti dei messaggi importanti che salvaguardano le tradizioni del posto.
Cristina è una blogger, story teller salentina, ed ha all’attivo laboratori esperienziali di pizzica (ballo popolare salentino), arti.
«Girerò indossando le collane dell’artcounselor Stefania Bonetti e gli orecchini in cartapestaleccese di Rosaria Pallara che trattano la tematica dell’uva e quindi gli elementi naturali della campagna perché io mi sposerò con la natura in quei giorni- ha affermato Cristina Pipoli- Arte, informazione, cultura, tradizione e natura saranno le tematiche principali del mio viaggio culturale che vede anche al centro la figura femminile della donna lavoratrice».
Ecco un estratto del suo diario, dalla sua pagina Facebook.
“Caro diario di bordo salentino,
mi sto rendendo conto che l’esperienza come educatrice e come editor a Piccapane mi ha fatta cambiare e maturare.
Sono nate nuove consapevolezze e nuovi modi di comunicare, ho arricchito il mio bagaglio culturale, ho gestito il vulcano che è in me quello che non si ferma un attimo.
Selezionando le persone da invitare mi sono relazionata con persone adulte di un certo spessore culturale; ognuno/a di loro mi ha insegnato a gestire un lato di me, le situazioni che vengono a crearsi man mano, sto cercando di fare leva sui miei coetanei quelli che meritano di essere conosciuti e che non stati messi in regola per molto tempo.
La natura è un’ottima insegnante di vita, mi sono affidata anche al mio datore di lavoro che mi ha fatta lavorare su me stessa attraverso la pedagogia e che ha portato alla luce il lato migliore di me.
Educo ma vengo educata attraverso l’ambiente e il contesto culturale in cui mi trovo o con cui mi relaziono.
Non sarò la stessa persona di quando sono entrata”.