TERMOLI. Randstad risesmart & Stellantis lanciano il programma “Active placement”, con cui il ceto impiegatizio dello stabilimento di Termoli viene invitato alla ricollocazione.
Ad accendere i riflettori su questa vertenza nascente è stato il rappresentante sindacale nel comitato esecutivo Marco Travaglini, della sigla Aqcf-r, quella proprio mirata agli impiegati e ai capi.
«Si è tenuto nelle giornate del 16 e 17 novembre scorse, nello stabilimento Stellantis di Termoli, un incontro con gli impiegati del Plant organizzato dall’azienda con il supporto di un’agenzia per il lavoro leader nel mercato, con una collaborazione pregressa con l’azienda, in cui i vertici aziendali hanno illustrato le previsioni produttive dei prossimi anni, in ottica della riorganizzazione del mercato dell’automotive, a seguito dei futuri impegni presi dai governi sulla transizione ecologica e quindi del passaggio dai motori endotermici a quelli elettrici. Lo stabilimento di Termoli al momento è composto da 2275 dipendenti di cui 215 impiegati.
È stata evidenziata una discesa dei volumi produttivi ed è stato presentato ai partecipanti il progetto Active Placement, che consiste nel dare supporto professionale specializzato finalizzato all’individuazione di nuove opportunità di lavoro, supportare attraverso dei consulenti dedicati per coloro che ritengono di aderire, un programma di supporto per una riallocazione lavorativa presso altre realtà produttive, mettendo a conoscenza le proprie spendibilità sul mercato del lavoro, in relazione alle proprie competenze professionali, preparando gli impiegati ad individuare le proposte più adeguate ai propri profili, supportandoli anche a sostenere al meglio eventuali colloqui lavorativi. Con questo si denota ancora una volta che l’azienda è sempre vicina ai collaboratori che tanto si sono spesi in questi anni, per il susseguirsi dei vari cambiamenti dei riassetti produttivi, dando un’opportunità importante vista la situazione di evoluzione che ci aspetta. Successivamente come Aqcf-R chiederemo una maggiore precisazione sui numeri dei dipendenti che verranno riallocati verso la Gigafactory».