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lunedì 19 Maggio 2025
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«La nostra è l’unica vera bandiera della pace in corteo a Roma»

TERMOLI. Una piazza, tre opposizioni. Sulla pace succede anche questo in Italia, come avvenuto a Roma, e se contiamo anche la manifestazione di Milano, di opposizioni ce ne sono 4 sullo stesso tema.

La delegazione di Rifondazione comunista-Unione Popolare rivendica le ragioni alla base dell’iniziativa.

«Questo è lo spezzone della vera manifestazione per la Pace, partito dall’Esquilino e non la partecipazione ipocrita del PD e 5S che hanno votato l’invio di armi in Ucraina e l’aumento delle spese militari al 2% del Pil», sottolinea il segretario regionale Pasquale Sisto, che nella domenica precedente aveva promosso anche il banchetto per promuovere sia la partecipazione al corteo che la posizione della componente politica.

Sono scesi in piazza, dunque, i rappresentanti del partito guidati da Pasquale Sisto che, a gran voce, hanno rimarcato il loro ripudio verso la guerra e il caro bollette.

«Non si può assistere passivamente all’escalation della guerra in Ucraina che rischia sempre più di trasformarsi in conflitto nucleare mentre cresce ogni giorno il numero delle vittime.

Bisogna fermare la guerra e imporre la via della trattativa e della soluzione diplomatica. Per questo condanniamo le posizioni assunte dall’Italia e dall’Unione Europea che sostengono la prosecuzione della guerra a oltranza fino alla riconquista della Crimea e in tal modo impediscono ogni possibilità di un immediato cessate il fuoco. Non è questa la strada per porre fine al massacro.

Il governo Meloni prosegue sulla linea del governo Draghi di totale allineamento ai diktat di Usa e Nato. La maggioranza dei partiti presenti in parlamento è schierata per la prosecuzione dell’invio delle armi e per l’aumento delle spese militari. Noi di Unione Popolare abbiamo partecipato con la coerenza del nostro impegno per la pace che ci ha caratterizzato fin dall’inizio del conflitto.

Abbiamo condannato la sciagurata invasione di Putin ma al tempo stesso abbiamo denunciato le responsabilità della Nato e il ruolo del nazionalismo di estrema destra in Ucraina a partire dal 2014.

Chiediamo che il nostro Paese assuma iniziative concrete di ripudio della guerra in attuazione dell’articolo 11 della Costituzione: stop all’invio di armi e alle sanzioni, ritiro dei contingenti dai confini con la Russia, ruolo attivo per il cessate il fuoco e la convocazione di una conferenza di pace, taglio delle spese militari, firma del trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari e rifiuto di ospitare ordigni nucleari in Italia».