TERMOLI. Dal Consiglio comunale di giovedì primo dicembre alla Terza commissione urbanistica, al centro della discussione sempre il lungomare Nord. L’assise consultiva permanente, presieduta da Nico Balice, nell’ultima seduta utile ha trattato la vicenda relativa ai passi carrabili sul viale Cristoforo Colombo e la questione ex Rosary. Il Presidente apre i lavori della commissione accogliendo l’architetto Silvestro Belpulsi, cui si chiedono delucidazioni al fine di completare il discorso del lungomare Nord e dei relativi problemi con i passi carrabili.
Il consigliere Oscar Scurti suggerisce per le prossime sedute di commissione l’argomento della situazione relativa al Palazzo di vetro a Difesa Grande, di cui far richiesta al presidente del Consiglio Comunale. L’architetto Belpulsi spiega che la prima destinazione d’uso dei locali sul lungomare era quella di box-garage e solo successivamente la richiesta di cambio di destinazione d’uso è stata avanzata dal titolare stesso dei fabbricati, con variazione da box a locali commerciali. Tale variazione all’epoca fu autorizzata e legittimata per cui oggi ci troviamo con 8 box che affacciano sul lungomare. Riguardo lo spazio antistante la Fenice, c’è una Scia presentata quest’anno per la chiusura parziale del portico. È molto probabile che quelle aree saranno destinate ad uno box e non esiste una disposizione normativa che consenta di impedirlo. La norma del codice della strada che stabilisce il limite di distanza dei 5 metri non trova qui applicazione. La consigliera Marcella Stumpo rileva come non si dia così la giusta rilevanza alle esigenze di viabilità come interesse della collettività.
L’architetto Belpulsi spiega che la Polizia municipale è l’ufficio interessato da queste problematiche e all’epoca diede parere favorevole per cui non si saprebbe proprio a quale eccezione normativa appellarsi. Non esiste un criterio discriminante tra le situazioni in cui negare la concessione di passo carrabile e quelle in cui concederli. Il Consiglio Comunale dovrebbe prendersi la responsabilità di deliberare arbitrariamente la negazione di tali concessioni a rischio di ricevere una massa di ricorsi. Si potrebbe risolvere la situazione tornando al senso unico ma se ciò risolverebbe i problemi di viabilità non troverebbe soluzione comunque alla questione dei parcheggi. La Stumpo sottolinea che bisognava avere già in passato la lungimiranza di prevedere tali problematiche; il lungomare è una strada stretta ed è stata resa tale dalle eccessive costruzioni e cementificazioni. Si rileva che la soluzione dei parcheggi da un solo lato (lato mare) non sia consona alla viabilità della pista ciclabile. Altre aree di parcheggio non sono individuabili. Non ci sono altre soluzioni ipotizzabili. Successivamente, l’architetto Belpulsi riassume le vicende spiegando che esiste una richiesta di permesso di costruire, la numero 37 dell’Aprile 2012, sfruttando il Piano Casa.
Fu presentata Scia nel 2012 per installare il cantiere, le autorizzazioni sono scadute e i lavori non sono mai stati avviati. Le autorizzazioni urbanistiche sono pagate regolarmente. La consigliera Stumpo chiede se sia prassi legittima bloccare un suolo così a lungo con un cantiere semplicemente pagando regolarmente la relativa imposta, senza che rilevi il disagio arrecato alla città anche a livello paesaggistico. L’architetto Belpulsi, che dell’Urbanistica è il dirigente, almeno fino al prossimo 28 febbraio, poi andrà in pensione, sottolinea che non vi sono spunti normativi per regolamentare la situazione.