TERMOLI. C’è stata partecipazione alla presentazione del racconto: “L’urna-l’avventura delle reliquie di San Timoteo.”
Una presentazione esaustiva, quella che si è tenuta presso la Casa Museo Stephanus, nel palazzo vescovile.
La pioggia non ha fermato il pubblico, che si è riversato nella saletta adibita per la presentazione, curiosa di conoscere la particolarità e la bellezza della figura di San Timoteo. L’autrice, Antonietta Aida Caruso ci ha spiegato nel dettaglio le peculiarità del suo testo: “Un racconto che si basa su alcuni elementi storici, che però unisce la leggenda e l’aspetto romanzato. Il secondo racconto della collana Cantieri creativi, poiché il primo “La porta del perdono” è uscito il 2 giugno 2021, in occasione della riapertura della porta Santa dell’antica cattedrale di Guardialfiera. I racconti hanno basi storiche e non aggiungono niente di nuovo da questo punto di vista. È un libro illustrato, troviamo da una parte l’aspetto grafico e dall’altro l’aspetto della narrazione.”
La sua autrice ha definito il suo lavoro “artistico -letterario”, che si basa sul sentimento e sulla fantasia, più che sulla storia, ma ha rispettato comunque la stessa, senza aggiungere ulteriori spiragli di nuova luce.
Il racconto presentato ieri pomeriggio presso il palazzo vescovile giunge alla sua presentazione, dopo essere stato pluripremiato all’interno di alcuni concorsi letterari nazionali. Dapprima a Firenze e successivamente ad Ascoli Piceno. Infatti era presente per l’occasione, tra i relatori anche Piko Cordis, ideatore del premio nazionale città di Ascoli Piceno ed anche lo scrittore Fausto Mancini.
Tra i relatori di spicco don Benito Giorgetta, che ha spiegato in maniera esaustiva e precisa la storia relativa a San Timoteo. Suscitando interesse e riflessione proprio con queste parole: “Parlare di San Timoteo per me è sempre un onore, perché è un Santo apostolico e biblico. La vita di Timoteo non è raccontata da un agiografo o da uno studioso, ma è raccontata dalla parola di Dio che è ispirata. Proponendolo a noi, così come viene descritto nelle due lettere di Paolo.”
Anche la scelta delle copertine che richiamano al genere fantasy e hanno caratteri gotici sono state scelte proprio per destinare il racconto alle generazioni più giovani e per invogliarli alla lettura.
Piko Cordis ha poi portato i saluti e ha letto il messaggio della scrittrice Elvira Del Monaco Roll. Presente anche Dalila Catenaro, che nel suo breve intervento ha parlato di storia e tradizioni. Un connubio importantissimo.
Durante la presentazione sono stati suonati dei brani inediti del gruppo “Subart” che fa parte dei cantieri creativi, con Antonio Narducci alla chitarra, con Carlo Giannantonio che ha suonato uno strumento particolare noto come il “bastone della pioggia” e la voce è stata prestata da Michela Della Penna, che ha anche recitato alcuni brani del testo.
Una presentazione davvero interessante, che ha riportato i presenti indietro nel tempo, all’epoca della quarta crociata e ad una Termoli lontana vista come un punto strategico dell’Adriatico, per scambi commerciali. Ma allora hanno mai fine le grandi storie? Sicuramente no, se i grandi personaggi e i grandi eventi, ancora ad oggi vengono narrati e descritti con fascino e grande stile. Poiché dopotutto la storia è immortale ed è la nostra più importante antenata.