PORTOCANNONE. Discussa venerdì sera in Consiglio comunale la procedura di valutazione impatto ambientale nella proposta di insediamento del “Parco eolico Campomarino”, composto da 5 torri per complessivi 32,5 megawatt. Il progetto riguarda il territorio di Campomarino, dove sorgerebbe il “Parco” e quello di Portocannone, per le opere di connessione alla Rete di trasmissione nazionale, avanzata dalla società “Re Plus srl” e su cui c’era stata anche la costituzione di un comitato di salvaguardia locale, presieduto dal parroco di Nuova Cliternia, don Nicolino Pietrantonio. Presenti le tre principali associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura, Cia, con la presenza dei rappresentanti regionali e locali, il sindaco di San Martino in Pensilis, Gianni Di Matteo, il consigliere provinciale Vincenzo Sabella e numerosi imprenditori espressione del settore agricolo.
È stato il sindaco ad illustrare l’ordine del giorno e a relazionare nel dettaglio i punti di criticità dello “Studio di Impatto Ambientale” elaborato dalla Società Replus S.r.l., titolare del progetto. In sintesi il sindaco ha chiarito che «non siamo contro l’energia da fonti rinnovabili ma auspichiamo che l’eolico sia il frutto di una programmazione seria che salvaguardi le vocazioni e le potenzialità dei territori». Il primo aspetto critico che è stato messo in evidenza è quello relativo all’impatto “cumulativo”. Gallo ha chiarito che «oltre all’eolico di Campomarino/ Portocannone al vaglio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – Direzione Generale di Valutazione Ambientale- ci sono altri quattro progetti, tutti concentrati nel Basso Molise, che interessano le aree dei comuni di Guglionesi, Montenero di Bisaccia, Petacciato e Montecilfone; e poi Larino e San Martino in Pensilis; e poi Montorio dei Frentani e Larino; e poi ancora Rotello e Montelongo; che si aggiungono a quelli già esistenti tra San Martino in Pensilis e Ururi. In pratica ben 59 torri eoliche che avranno un impatto ambientale che necessariamente va analizzato complessivamente e non per singolo progetto. Il gruppo di maggioranza ha sintetizzato l’esito della seduta: «Ha detto il sindaco che collegandoci al sito web del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica abbiamo scoperto che nel Basso Molise è in programma una vera e propria aggressione di gigantesche torri eoliche che finiranno per mortificare i paesaggi, la storia, le vocazioni agricole e le potenzialità turistiche di questa parte del territorio regionale.
Poi entrando nel particolare del progetto esposte le ragioni di una grave interferenza visiva dovuta a giganteschi pali eolici di circa 200 metri di altezza, con tre pale di diametro pari a 170 metri, su enormi basamenti di cemento armato. Un vero record di impatto ambientale! A farne le spese non sarà solo Campomarino, ma anche il centro abitato di Portocannone posto a solo 2 Km dal più vicino aerogeneratore eolico. A ciò si aggiunge il rumore prodotto da questi mastodontici impianti che rappresenta uno dei maggiori fattori a danno del territorio, tenuto conto che le turbine proprio per la loro altezza non potranno essere schermate in alcun modo. Poi c’è l’interferenza visiva sui beni culturali, storici e paesaggistici che la legge intende preservare mentre il progetto nega che ci siano. Il Sindaco ha fatto presente che nelle vicinanze della S.P. 130 in area limitrofa all’insediamento dell’eolico e della centrale elettrica si snoda il percorso della “Carrese” che è stato riconosciuto dalla Regione Molise e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo quale “manifestazione storica culturale da tutelare unitamente al percorso che appartiene nella sua interezza al patrimonio immateriale della comunità” e poi sempre nelle vicinanze dei pali eolici si collocano due aree di interesse archeologico individuate da appositi decreti ministeriali.
Ed ancora più lesivo, ha ricordato Gallo, è il capitolo dello studio presentato dalla Società che sminuisce il valore agricolo della zona, definendo l’assetto agricolo “fortemente frammentato tra cui prevale il seminativo”. Viceversa le aree ricadenti nel territorio di Campomarino come quelle di Portocannone sono di eccezionale valore produttivo, notoriamente a vocazione vitivinicola e olivicola di alta qualità. Un territorio dove grazie alla presenza di oleifici cooperativi e frantoi privati la vendita dell’olio extra vergine rappresenta non solo un profilo competitivo e strategico per l’economia della zona, ma anche di grande valore culturale perché insieme al prodotto si vende la cultura dell’olio. Ed ancora la produzione di uve D.O.C. Molise dove hanno trovato spazio diverse tipologie dalla “Falangina” al “Sauvignon”, dall’Aglianico” al “Cabernet” e soprattutto alla Tintilia, vino autoctono molisano. Dove hanno sede cantine prestigiose e dove nascono vini di accertata e apprezzata qualità in Italia e all’Estero».
Dopo l’ampia relazione del sindaco, il presidente del Consiglio, Angelo Russo, ha interrotto i lavori per dare la parola all’architetto Adamo Musacchio, responsabile dell’Ufficio tecnico Comunale, che ha esposto in modo puntuale ed esaustivo la relazione di compatibilità ambientale di competenza comunale recante il parere urbanistico ed ambientale non favorevole all’insediamento del progetto eolico. Sono poi intervenuti il sindaco di San Martino in Pensilis, il consigliere provinciale Vincenzo Sabella e i rappresentanti di tutte le Associazioni agricole che hanno annunziato la stesura di un documento comune di opposizione al progetto che faranno pervenire direttamente al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Alla ripresa dei lavori consiliari il presidente del Consiglio Comunale ha dato lettura del dispositivo della delibera con cui viene espresso il parere non favorevole di compatibilità ambientale del Comune di Portocannone e la delega al sindaco di trasmettere per via telematica al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica il documento approvato e il mandato di avviare ogni altra azione utile agli intenti approvati.