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domenica 23 Marzo 2025
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Doccia gelata sulla Vibac, l’azienda annuncia 126 licenziamenti

TERMOLI. Doccia gelata sul mondo industriale a Termoli, la dirigenza della Vibac annuncia 126 licenziamenti sui 142 dipendenti.

Davvero una tegola, quella che hanno reso noto attraverso una nota sindacale le segreterie e le Rsu Filctem Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uile Failc-Confail.

«La Vibac ha annunciato che rimarranno solo 16 addetti nello stabilimento di Termoli che equivarrebbe alla chiusura dello stesso. Sembra una presa in giro ma è un atto formale della società. Siamo nel pieno di una cassa integrazione straordinaria che finirà a luglio 2023 e firmata perché:  

bisognava ridurre le produzioni sulla linea 4;

bisognava rimodulare le produzioni delle linee 3, 5 e lavorando dal lunedì al venerdì, invece che 7 giorni su 7; bisognava ridurre le attività del reparto taglio e avviare particolari attività di revamping per rendere più competitivo il prodotto collocato sul mercato;

bisognava apportare inoltre ulteriori modifiche agli impianti, nonché a effettuare interventi sul complessivo ciclo produttivo mediante azioni di miglioramento.

Nella procedura di cassa integrazione guadagni non si menziona nessuna riduzione di persone diretto e nel frattempo sono stati licenziati circa 50 interinali che costituivano pressappoco il 25% della forza lavoro.

È poco chiaro come si possa procedere a un licenziamento collettivo con una cassa integrazione guadagni pagata dallo Stato e che prevede corposi interventi di ristrutturazione degli impianti; sembrano esserci requisiti di illegittimità che chiariremo nelle sedi competenti.

Non è chiaro come questa azienda possa continuare a esistere con 16 dipendenti residui. E’ sicuramente impossibile tecnicamente e a noi sembra che la proprietà si stia divertendo a seminare panico e a scherzare con il futuro di 142 famiglie. Il bilancio sociale di questa azienda è veramente misero, mentre dovrebbe ringraziare un territorio che l’ha accolta da circa trent’anni.

Aspettiamo la convocazione nelle sedi competenti per chiarire tutti i dubbi del caso, ricordando, prima a noi e poi alle autorità competenti che avevamo allertato in periodi non sospetti. Siamo di fronte a un’azienda che gioca con la vita di 142 famiglie e che, dopo 14 mesi di cassa integrazione, non mette in preventivo che tanti dipendenti della Vibac sono in una condizione economica di forte disagio sociale e che gettare benzina sul fuoco rischia di far esplodere la rabbia di chi non vede un futuro che invece noi vediamo.

Aspettiamo di essere convocati al più presto per mettere sui giusti binari questa iniqua e irresponsabile procedura di licenziamento collettivo».