X
mercoledì 30 Aprile 2025
Cerca

Turismo e disabili, dalla mancata accoglienza alle scuse istituzionali

TERMOLI. Quattro giorni sulla graticola mediatica per la città di Termoli in termini turistici. Tanto sforzo per promuovere nelle fiere la località, poi giungono le lamentele per la mancata accoglienza a un gruppo con sei disabili.

Tutto nasce dalla testimonianza raccolta dalla Gazzetta di Modena, poi amplificata a livello nazionale dall’Ansa: «Siamo stati rifiutati da diversi hotel di Termoli perché del nostro gruppo fanno parte anche sei persone con disabilità. Abbiamo contattato direttamente gli hotel, ma ci hanno detto sempre che le strutture non erano accessibili”, le parole dell’associazione di pubblica assistenza ‘Il Tulipano’ di Sassuolo, la cui presidente Graziella Venturelli ha specificato come in questi giorni stesse organizzando un viaggio per i primi di settembre verso le isole Tremiti, con ‘base’ a Termoli, nonostante gli annunci sui siti web, però, la presenza di sei persone con disabilità nel gruppo ha costretto l’associazione cambiare il programma, incassando anche la disponibilità del gruppo alberghieri Vileno di Campomarino.

Un post polemico è stato pubblicato anche dalla ministra del Turismo Daniela Santanché, «Il ministero – ha ricordato – sta gestendo il fondo di 18 milioni, distribuiti in tre anni, destinato alla certificazione delle imprese ricettive, termali, balneari e degli impianti sportivi, che potranno essere certificate e riconosciute idonee ad accogliere tutte le persone».

A prendere in mano la situazione è stata l’assessore alle Politiche Silvana Ciciola, che ha contattato subito la presidente Venturelli, per avere riscontro di questa circostanza, formulando loro un invito come amministrazione in loco e porgendo le scuse per quanto accaduto.

Al netto della cronaca, dove il territorio non ha fatto una bella figura, occorrerebbe che le istituzioni competenti alla programmazione e alla gestione dei flussi turistici approcciassero la questione, magari creando le condizioni per una migliore accessibilità e accoglienza, poiché quando il clamore sarà ormai cessato, la questione resta aperta.