SAN MARTINO IN PENSILIS. Tutto pronto per l’edizione 2023 della Carrese.
«Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato, Siamo gente di Carrese e oggi i nostri cuori battono all’unisono per San Leo Che vinca il migliore. Viva San Leo e Viva la Carrese di San Martino in Pensilis». Un messaggio che bene spiega la tradizione locale, nel giorno in cui il basso Molise si ferma, o quasi, guardando a questa manifestazione.
Nonostante il meteo davvero poco clemente, che sembra voler guastare tutti i ponti primaverili, stimate dagli organizzatori almeno 30mila persone lungo tutto il tracciato, che porta dal confine con Campomarino fino al paese. Una stima indispensabile per poter applicare il rigido protocollo di sicurezza, aggiornato dalle circolari del Viminale.
Si corre rispettando l’ordine di arrivo del 2022 Giovanotti, Giovani e Giovanissimi (era stato anche lo stesso del 2018). I carri andranno a farsi benedire e scenderanno a piedi fino all’avvio del Tratturo, dove dalle 16 in poi ci si appresta alla fatidica partenza (che solitamente ritarda sempre, anche di un’ora) per percorrere gli 8 km, sotto gli occhi attenti degli steward. L’attesa per il cosiddetto “cambio” dei buoi e poi la corsa giungerà in paese, lasciando il tratturo.
Come sottolinea Nicola Vitale sul gruppo Unione Carresi: «È il gran giorno per me e per i sammartinesi, è il 30 di aprile. Ne sono passati tanti, abbiamo sofferto siamo caduti e ci siamo rialzati perché le nostre ragioni, il nostro diritto di vivere con la nostra identità ha prevalso in tutte le sedi.
È diciamocelo una buona volta “Siamo stati bravissimi oh!” Quando un popolo si muove, quando un popolo vuole difendere le proprie ragioni Vince e noi abbiamo vinto, sì il Popolo delle Carresi ha vinto.
Ha vinto per quei Santi e per il mio Sand Lè ha vinto per l’entusiasmo di quei ragazzi che hanno sfiato ieri, ha vinto per i Buoi e i Cavalli, per i Carrieri e per chi porta addosso l’odore del fieno e della stalla per 365 giorni. Hanno vinto anche chi non si riconosce nella Corsa dei Carri e l’ha osteggiata per quell’animalismo estremo, perché dobbiamo dirlo ci hanno dato una mano a migliorare la Corsa dei Carri e portala verso il Terzo Millennio.
Se non ce ne siamo accorti questa è la Corsa dei Carri del terzo millennio quella che deve rispettare sentimenti e azioni, quella che non ci vedrà correre assieme ai Carri in Paese e al Tratturo in un tutt’uno con i nostri colori non importa come si arrivava l’importante era correre a piedi assieme ai buoi e ai cavalli, come chi a piedi doveva prendere quella fune per indirizzare il Carro sotto al ponte e l’arrivo davanti alla chiesa. La Corsa dei Carri si adegua ai tempi e si migliora ma resta forte il senso di appartenenza di un popolo di quattro comunità che ha sofferto la incomprensione dei sentimenti ma ha saputo dimostrare che Sentimenti e Fede, Identità e Passione vincono e porteranno questa tradizione avanti ancora per mille anni.
Io sto diventando vecchio, mi avvio verso il percorso naturale della vita, ma oggi voglio godere ancora e sarò lì al mio posto su quel Tratturo dove di tempo ne è passato e che è stata via per genti e greggi, ma è stato anche il luogo per il mio lavoro a difesa della identità e della cultura, di quei posti e di quelle chiese che custodiscono i nostri valori di cristiani.
Buona corsa ai tre carri, buona corsa a te che anche se stanco anche se cadi come noi ti rialzi e continui nello scorrere del tempo.
Grazie per la tua benedizione San Leo e guarda benevolo il tuo popolo. Non ricordo tanto entusiasmo, tante macchine e tantissima gioventù. La Gioventù con il loro entusiasmo è l’anima di questa tradizione che si identifica nella devozione popolare ma anche in quel agonismo verso i colori nei quali ci si riconosce. Ci sono cambiamenti anche in questo si è passati dai verbali con i tre Carri sulla sistemazione delle strade, ai verbali di una Commissione tecnica esterna l’importante è non snaturare il senso della Corsa dei Carri e su questo l’attenzione resta e rimane sempre alta specie da parte mia».