TERMOLI. Giuseppe La Porta, Giovane termolese, appassionato di storia e disegno, oltre ad essere un brillante studente di architettura- ha una vera e propria vocazione per la simbologia. Giuseppe ci ha spiegato i suoi lunghi studi relativi anche alla storia locale. Abbiamo analizzato attraverso il suo racconto, la particolarità del bassorilievo della triplice cinta, presente nella cripta della Cattedrale di Termoli.
Giuseppe ci ha raccontato la storia nei minimi dettagli: “Sto studiando da molto tempo il significato di questo simbolo, inciso sulla parete della Cattedrale e alla luce anche del materiale di tanti altri studiosi, si evince che non c’è un unico significato – anzi potrebbe averlo in base alla motivazione della sua apposizione- poiché la triplice cinta non fa parte di un solo periodo storico, ma è presente in tanti periodi e in diverse aree geografiche, fino allo Sri Lanka.”
“È stato difficile riconoscere questo simbolo all’interno della nostra Cattedrale, anche perché è molto rovinato. Per tanti anni nessuno è mai riuscito a capire il significato di questo segno presente sul muro, ma si conoscevano solo le altre icone presenti in chiesa: come le stelle, il nodo di Salomone, le croci templari che sono presenti sulla facciata della stessa, ma la triplice cinta è sempre stata enigmatica.”
Un simbolo che deriva dall’architettura sacra, in questo caso la triplice cinta sarebbe collegata all’ordine dei Templari (questo alla luce dei recenti studi) e citando anche gli archivi Angioini.
Come ha ribadito Giuseppe: “Siamo giunti alla conclusione che a Termoli fosse presente una domus templare. Il simbolo è posto nell’abside centrale e rappresenta tre quadrati che sono molto singolari rispetto ad altre forme. Ha la particolarità del rettangolo orizzontale più grande e due rettangoli più piccoli verticali. Una forma molto simile a quella presente nel tempio di Gerusalemme.”
Nonostante Giuseppe sia giovanissimo è stata proprio la passione per la scoperta a spingerlo a studiare ed analizzare il bassorilievo.
Il suo contributo potrà essere utile proprio per la storia della nostra Cattedrale. E chissà che con il tempo, questo giovane termolese non scoprirà tanti altri enigmi – che la nostra storia locale- da sempre in maniera affascinante cela.