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venerdì 21 Marzo 2025
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La ministra Bernini: “Il Sud è l’Italia, siamo una squadra che vince solo insieme”

CAMPOBASSO. È cominciato qualche minuto dopo le 11, l’incontro “L’università nel Sud: motore di sviluppo” organizzato nel quadro delle iniziative celebrative dei 40 anni dall’istituzione dell’Ateneo molisano.

Ospite d’eccezione dell’appuntamento il Ministro dell’Università e della Ricerca, Sen. Prof.ssa Anna Maria Bernini. Presente all’incontro, per portare i saluti istituzionali dell’intera Amministrazione e città di Campobasso, anche il sindaco del capoluogo di regione, Roberto Gravina.

“Questo incontro presso l’Ateneo che ha sede nella nostra regione è l’occasione utile e propizia per riflettere, tutti insieme, rappresentanti del mondo accademico, di quello produttivo e delle istituzioni, su ciò che può e deve rendere efficiente un progetto di rilancio che coinvolga attivamente il nostro Meridione. Il Sud rappresenta una parte importante del territorio e della popolazione nazionale, una popolazione che ha la precisa volontà di affrontare le sfide future da protagonista, – ha voluto sottolineare Gravina -per proiettare le nostre comunità lungo un percorso di sviluppo frutto di scelte chiare, da prendere nei modi e con i tempi giusti.

L’Università degli Studi del Molise nei suoi quarant’anni di vita ha, tra le innumerevoli cose fatte, spesso creato le condizioni per permettere confronti che si sono poi sviluppati in progetti concreti messi a disposizione del territorio e delle sue comunità, rivelando quanto sia determinante la conoscenza delle specificità sociali, culturali e produttive del luogo in cui si opera per poter offrire soluzioni strategicamente lungimiranti, adeguate ai contesti e, soprattutto, produttive.

Nell’età contemporanea l’importanza della ricerca e di modelli di sviluppo che partendo dal territorio producano innovazione, rappresenta una condizione imprescindibile per generare un circolo virtuoso in grado di invertire la rotta e sbloccare così situazioni nevralgiche, sedimentate nel tempo, che stanno producendo nei nostri territori, oltre alla mancanza delle opportunità di lavoro, a cascata, lo spopolamento e la perdita o il depauperamento di alcuni servizi pubblici indispensabili che vanno garantiti costituzionalmente a tutti i cittadini italiani.

Se con l’azione di raccordo tra le precise potenzialità che tutto il Meridione in generale è capace di esprimere possiamo adoperarci, attraverso un profondo ed esteso lavoro di rete interistituzionale, per ottimizzare le occasioni di crescita produttiva, è però solo lavorando consapevolmente per garantire, a chi ha deciso di abitare nei nostri territori, quegli imprescindibili diritti costituzionali, come il lavoro o il diritto alle cure sanitarie, che si incentiva realmente la nuova e necessaria spinta a sviluppare le comunità in Molise e nell’intero Meridione.

Ragioniamo quindi di sviluppo, senza arenarci su particolarismi, – ha affermato in conclusione Gravina – ma partendo, invece, proprio dalle esigenze dei territori, perché ciò che oggi vi è di più umanamente moderno è proprio farsi garanti, ognuno nel suo ambito e ognuno per i suoi compiti, di quei livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi che devono essere assicurati, in modo uniforme, sull’intero territorio nazionale, perché riguardano diritti civili e sociali da tutelare per tutti i cittadini. Di questi principi e di queste idee è fatto il futuro e su queste basi va fondato lo sviluppo economico e sociale delle nostre comunità.

Per l’occasione, quindi, ospite d’eccezione, il Ministro dell’Università e della Ricerca, la senatrice professoressa Anna Maria Bernini.

“Sono grata all’Università del Molise e al rettore Brunese perché ci dà l’opportunità di trovarci tutti insieme a parlare di una cosa importante, vale a dire come unire ancora di più le sorti delle università ai territori, come aiutare i territori attraverso le università. E come aiutare gli studenti attraverso tutto questo”. Così il ministro Bernini prendendo la parola.

“Il Sud è l’Italia, siamo una squadra che vince solo insieme e mai come ora possiamo crescere grazie anche al PNRR e alle risorse destinate al Sud. Formiamo bene i nostri studenti con un’offerta formativa eccellente – ha aggiunto la ministra – se poi loro vogliono è giusto che vadano via e si contaminino, ma è importante creare un ecosistema di formazione attrattivo per farli tornare creando risorse. Anche per questo abbiamo approvato di recente una norma che consente ai dottori di ricerca di portare le borse fino al 30% in più”.