X
venerdì 21 Marzo 2025
Cerca

Ritroviamo Luigi De Gregorio, da un cittadino comune “A Giorgia”

TERMOLI-MILANO. Non ne abbiamo perso le tracce, statene certi, ma da quando ha voluto prendersi una pausa rispetto alla sua proposizione domenicale nella rubrica su Termolionline, “Storia e Amarcord” il nostro caro amico trasferitosi da quasi 50 anni in terra meneghina, a Milano, Luigi De Gregorio, aveva in mente di realizzare qualcosa d’altro.

Ebbene, allargando il perimetro della sua analisi, da quella socio-territoriale a quella nazionale, ha tenuto a battesimo un suo blog, dal nome inconfondibile “A Giorgia”, che come spiega lo stesso ideatore: «Non cronaca politica, ma idee e suggerimenti da un cittadino comune».

Per tre anni ha interagito con noi e i nostri lettori nella rubrica domenicale molto seguita, Storia & Amarcord. Partendo da aneddoti della Termoli lontana in bianco e nero, quella che visse quand’era infante, prima di trasferirsi armi e bagagli a Milano, dove ha consolidato la sua vita, famiglia e lavoro annessi, ha spaziato sugli argomenti di stretta attualità, facendo anche discutere, pezzi non banali, ma pungolanti.

Ora con una nuova iniziativa “A Giorgia” si rivolge ai lettori con una struttura molto semplice, definendo i settori in cui dire la sua e non possiamo che augurargli il meglio, soprattutto nell’auspicio che quasi alle soglie degli 80 anni, i 79 li ha compiuti a inizio 2023, possa tornare nella sua amata Termoli, dove avremo finalmente modo di scambiare vis a vis saluti e impressioni. 

Luigi De Gregorio presenta così “A Giorgia”:  

«Nell’ultimo trentennio i parametri e gli indici economici sociali ed etici hanno viaggiato terribilmente in continua discesa. Ma dal 22 Ottobre 2022 è spuntata, per la prima volta, una donna alla guida del governo italiano. Un segno del destino. Una svolta. Un nuovo futuro. Forse. In ogni caso, dopo avere ascoltato alcune sue dichiarazioni, ho ritenuto opportuno dare vita al presente blog. Vediamo il perché.

Giorgia ha affermato qualcosa già noto a tutti “le donne hanno coraggio e determinazione” e di certo non pensava di autoescludersi. Inoltre in prima persona, in altra occasione, ha detto “io non sono ricattabile”.

A questo punto esprimo la seguente convinzione: la Premier non ha la prosopopea di non raccogliere qualche proposta qualche suggerimento proveniente dal di fuori della cerchia dei ministri, ad esempio da questo blog, realizzato al fin di bene del Paese, sempre che esso contenga qualche valida idea.

E questo può accadere perché è priva del pregiudizio che idee buone possano arrivare anche dai cittadini comuni e, nello specifico, da un cittadino anagraficamente out, allergico alle poltrone, agli organigrammi, alle piramidi del potere. Per quanto sopra è nato il blog.

Ora è opportuna una breve spiegazione del sottotitolo il Sogno – La nuova Casa degli Italiani, sebbene in parte auto esplicativo.

L’attuale Casa è in progressivo decadimento e l’elenco degli elementi di questo disfacimento è lungo e noto: Debito pubblico alle stelle, la Giustizia lenta e differenziata, Corruzione dilagante anche se carsica, Sanità malata, Scuola ricca di sintomi ossessivi e pericolosi, la Furbizia degli evasori in piena attività … e si potrebbe continuare.

Insomma, l’attuale Casa degli Italiani è talmente diroccata che occorre pensare per il futuro ad una nuova Casa. Da sogno? No. Ma che si possa paragonare a quelle delle migliori democrazie occidentali.

Infatti quella che proponiamo prevede un Basamento solido, fatto da una Giustizia falco (che sostituisce quella lumaca) e privo della Corruzione (se non quella minima fisiologica). E tre pilastri Meritocrazia, Cultura e Libertà d’opinione, che partono dal Basamento ed assicurano lo sviluppo di un paese moderno.

A questo punto, se quanto precede funzionasse, lo ripeto, come nelle migliori democrazie occidentali, ossia se:

la Giustizia fosse veloce ed uguale per tutti nella sua applicazione,

la Corruzione fosse ridotta al minimo fisiologico,

la Meritocrazia sconfiggesse totalmente la Raccomandazione,

la Cultura fosse diffusa e disponibile ad ogni livello e latitudine,

la Libertà d’opinione risalisse dall’osceno 44° posto nelle classifiche mondiali,

solo allora si potrebbe utilmente passare alla costruzione del tetto. E per esso si intende l’insieme di tutte quelle cose che si possono fare bene, che abbiano il profumo della qualità, dell’efficienza, della bellezza, della bravura, dell’onestà, della trasparenza.

Ma senza aver costruito una giustizia reale ed una moralità diffusa e, senza respirare il profumo di cultura di merito e di libere opinioni, come è possibile non pensare a:

le infrastrutture con appalti truccati, costi triplicati, tempi indefiniti,

i concorsi in cui la bestemmia laica è vincano i migliori,

la ricerca in difetto per quantità e qualità (i ricercatori migliori vanno dove maggiore sono l’organizzazione, la reputazione e la remunerazione),

la difficile risalita dalla fascia 151-200 al range 101-150 dell’’Università La Sapienza di Roma, unico ateneo italiano, nella classifica curata e pubblicata nell’agosto 2022, dall’organizzazione indipendente Shanghai Ranking Consultancy nell’analisi delle migliori 1.000 università mondiali,

analfabetismo di ritorno (comprendere testi, far di conto, lettura grafici),

ospedali intasati di malati, carenti di medici, paramedici, attrezzature,

vicinanza nelle classifiche di corruzione più ad alcuni paesi africani che alle democrazie occidentali, foresta tropicale della Pubblica amministrazione intrigata di sportelli, autorizzazioni, codici, mediatori arruffoni, sedicenti esperti di matasse ingarbugliate.

E mi fermo qui, dato che tutti gli Italiani sono in grado di sgranare ed allungare il rosario delle inadeguatezze (bonario eufemismo) e delle pecche del Paese.

ìQuindi il presente blog, con i post della domenica, lancia delle idee corrispondenti ai 5 temi del Basamento (Giustizia e Anticorruzione) e dei 3 Pilastri (Cultura, Merito, Libertà d’opinione).

E se qualcuna di esse è ritenuta buona, si spera che possa dare un contributo a migliorare il Paese.

Ed ora vi presento Filippo. E chi è? Un amico che si caratterizza per essere pratico, per dire pane al pane e vino al vino, a volte sagace, una sorta di vox populi nei riguardi del tema trattato nello specifico post.

A conclusione è doverosa la seguente precisazione. Nel blog non vengono riportati i commenti. È una scelta che risponde al principio ispiratore di un critico letterario inglese che dichiarò: “I libri che recensisco non li leggo mai per non farmi influenzare”.

(Per alcuni questa frase viene attribuita ad Oscar Wilde)».