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giovedì 31 Luglio 2025
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“L’Urna” di San Timoteo protagonista a Palazzo Ducale

LARINO. Suggestivo l’evento tenutosi a Palazzo Ducale per la presentazione del racconto storico “L’Urna”. Un evento da incorniciare, come definito da alcuni presenti, la sala Freda allestita di pannelli dipinti della mostra sulle lettere di Paolo a Timoteo “Non dimenticare il dono che possiedi” ha reso incantevole e accogliente la trattazione della storia protagonista del libro a firma dell’architetto Antonietta Aida Caruso.

A dare inizio all’evento un brano musicale del gruppo Subart: Antonio Narducci e Carlo Giannantonio accompagnati al pianoforte dal maestro Valerio Santoro, che ha condotto alla giusta atmosfera. Ripresa poi, dalla conduzione di Graziella Vizzarri che, dopo aver riportato i saluti del sindaco assente per motivi istituzionali, ha introdotto la presentazione riportando ai presenti, frammenti della presentazione a cura di Don Benito Giorgetta.

Il parroco di San Timoteo, nella prefazione, evidenzia il lavoro certosino dell’autrice Antonietta Aida Caruso definendolo prezioso perché tutto ciò che parla e fa parlare di San Timoteo, soprattutto generato da artisti locali è pregevole. San Timoteo merita non solo per rispetto religioso, ma anche per una completezza culturale e storica. L’autrice ha poi condiviso il percorso che ha portato alla pubblicazione, un lavoro corposo “L’Urna”, premiato al “Premio internazionale città di Firenze Ut pictura poësis” il 20 giugno del 2021 da Irdi Destinazionearte e al “Premio letterario Nazionale Città di Ascoli Piceno” il primo ottobre 2022 da Un Passo Avanti aps. Un racconto storico romanzato e illustrato che narra la storia delle reliquie di San Timoteo presenti dal Medioevo nel Duomo di Termoli.

Il libro ha lo scopo di far conoscere la storia delle reliquie soprattutto ai ragazzi, per questo è espresso in modo breve, romanzato e illustrato. Inoltre, come di consuetudine dei Cantieri Creativi ad unire scrittura e arte visiva, è integrato alla pittura. Il libro ha nella sua prima parte i risultati della ricerca storica e una bibliografia per approfondimenti, come premessa al racconto che è frutto anche di fantasia.

Laddove mancano documenti attendibili, si chiede allora alle favole. ai miti, alle consuetudini e alle credenze del popolo di raccontarci i loro segreti e rilevarci così la cultura da cui proviene la comunità. Anche se i fatti non fossero andati proprio in quel modo, una base vera comunque c’è perché, come si usa dire, la voce del popolo è voce di Dio”. Il patrimonio culturale, quale bene immateriale che si tramanda insieme ai valori sostanziali delle radici dei popoli. A seguire la relazione eccelsa della scrittrice Dalila Catenaro, una comunicazione empatica distribuita tra la storia ed il contemporaneo come il suo ultimo lavoro letterario “Equilibri delicati”. Miti e storia calati in una realtà, noi che viviamo nella storia, noi siamo storia, questo il messaggio della Catenaro. Ha condotto alla conclusione l’intervento del professor Antonio Mucciaccio, storico, arricchito da letture tratta da “L’Urna” a cura dell’autrice Antonietta Aida Caruso.

A chiudere l’evento il brano musicale dei Subart “A Nina” che ha sfiorato le corde sottili emotivi dei presenti. Una manifestazione da ricordare.