ROMA. Si è svolta nella giornata di mercoledì 3 maggio, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma l’audizione del Comitato interministeriale delle Politiche del Mare afferente al tema “Ecosistemi, biodiversità, risorse marine viventi”.
Hanno partecipato le associazioni di categoria nazionali per fornire il proprio contributo utile per la redazione ed approvazione del primo “Piano del Mare” basato sulle priorità evidenziate dai diversi portatori d’interesse alla presenza di esperti ministeriali.
Per la FederOP.it, federazione delle Organizzazioni di Produttori della Pesca e dell’Acquacoltura Italiane, ha partecipato il presidente Basso Cannarsa, che ha evidenziato delle criticità nonché proposte concrete sulla tematica oggetto dell’udizione, con l’obiettivo di definire dei “focal point” ufficiali per le discendenti attività a cura della Struttura di missione per le politiche del mare.
Tra gli argomenti evidenziati, utili ad futuro ecosostenibile dell’attività della pesca, quello del necessario rafforzamento di un percorso condiviso e collaborativo tra imprese di pesca e ricerca scientifica in grado di lavorare insieme per un miglioramento dell’efficienza ed efficacia dei sistemi di produzione nel pieno rispetto della tutela ambientale, in equilibrio con le esigenze dei pescatori.
E’ stata sottolineata l’importanza della necessità di avere tempi celeri per la raccolta e l’elaborazione dei dati, con il coinvolgimento direttamente gli operatori della pesca e dell’acquacoltura, mediante un approccio “bottom up”.
Occorre comprendere in maniera tempestiva non solo il perché della diminuzione di alcune specie ittiche ma anche del perché dell’aumento di altre specie che nel passato erano rare se non sconosciute in alcune zone di pesca. Capire in che modo abbiano inciso i cambiamenti climatici e l’aumento di alcune specie ittiche “predatrici”.
Importante tener conto e prevedere gli effetti sulla pesca e l’ambiente dei prossimi insediamenti industriali dei prossimi anni che porteranno ad un aumento del traffico marittimo ed una possibile riduzione delle aree di pesca.
Di fondamentale importanza infine è l’utilizzo dei fondi Pnrr per un rinnovamento della flotta italiana con strumenti innovativi e tecnologici volti a favorire sia una pesca maggiormente selettiva ed in grado di aggiungere valore alle produzioni, sia sistemi di propulsione e di lavorazione meno inquinanti.
Un lavoro da fare per Gsa per favorire un monitoraggio scientifico il più possibile dettagliato e specifico per aree di pesca, ovvero favorendo una regionalizzazione della governance della pesca come presupposto indispensabile per tutelare al meglio e valorizzare i prodotti ittici dei vari territoriali.