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domenica 1 Giugno 2025
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Nasce il Consorzio di Bonifica del Basso Molise, i dipendenti traslocano a Larino

TERMOLI. Novità in via Cairoli, dopo decenni, si trasferisce il personale del Consorzio di Bonifica, da Termoli a Larino.

Con una situazione finanziaria negativa di 15.612.119,60 euro è nato ufficialmente con delibera di Giunta 171 della Regione Molise lo scorso 11 maggio il Consorzio di Bonifica del Basso Molise, che accorpa quella Trigno e Biferno di Termoli e quello Integrale Larinese. Di questi “debiti” 13.247.393,07 sono riconducibili all’ente di via Cairoli, il resto a quello frentano. Si compie così questa fusione che dovrà rappresentare una svolta nella gestione della governance tra le più importanti del territorio, per la mission istituzionale e quella di tutela del territorio. Intanto, i primi effetti sono quelli di una riorganizzazione anche logistica. Da giovedì 15 giugno la storica sede di via Cairoli chiuderà, coi 9 dipendenti trasferiti a Larino, che è anche sede legale del Consorzio, che resta guidato dal commissario straordinario Fabio Rastelli. Termoli resterà solo sede amministrativa (come Larino), ma intanto si trasloca. Il Consorzio di bonifica ‘Basso Molise’ ricomprende i territori dei consorzi soppressi e ad essi subentra in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi.

La delibera di Giunta approva lo Statuto del nuovo Consorzio “Basso Molise”, nato dall’operazione prevista, ex art.5 co.3 della L.R. 1/2018. Revisore unico è stato nominato il dottor Fernando Robecchi. Inoltre, si specifica che ai fini del trasferimento del Patrimonio e delle Concessioni al nuovo soggetto giuridico, che il primo esercizio termina al 31 dicembre 2023. Le operazioni di elezione degli organi amministrativi del neoistituito consorzio saranno improntate al medesimo principio della separazione dei comprensori e relativi consorziati e piani di classifica, vigenti alla data di indizione delle elezioni. L’approvazione del progetto di fusione non è associata alla assunzione di oneri finanziari diretti da parte della Regione. La contribuenza determinata fino al 31.12.2022 ed ancora da incassare, al netto del fondo di svalutazione (alimentato per le oggettive difficoltà nel recuperare l’intera somma ma anche per le eventuali prescrizioni maturate), ammonta a circa 7 milioni di euro. L’importo, invece, maturato ai sensi della L.R. 42/2005, art.4 co.3 è pari ad euro 12.422.293,53 per la sola quota che si ritiene prudenziale iscrivere tra le entrate correnti.

L’elevato indebitamento sarà oggetto di uno specifico programma, con l’obiettivo di stabilizzare la struttura finanziaria del nuovo Ente. In riferimento a tale programma, nelle more della definizione della applicabilità dell’art.4 co.3 della L.R. 42/2005, al fine di rendere possibile e valido il ricorso al procedimento di <composizione della crisi= viene avanzata, alla Regione, la richiesta di mezzi finanziari, ai sensi della L.R. 01/2018 art.5 co.5, all’interno dell’intervallo 10-12 milioni di euro.