TERMOLI. Parlamentare e senatore di lungo corso, dal 2018 in avanti ha preferito non ricandidarsi, Carlo Giovanardi ha sempre avuto un ottimo rapporto con Termoli e stamani è stato nella sede elettorale del candidato presidente di centrodestra Francesco Roberti, in Corso Umberto, per supportare la campagna elettorale del candidato a presidente della regione.
La conferenza ha visto il sindaco di Termoli elencare i valori che lo accomunano con l’ex parlamentare, come la famiglia, quelli della politica fatta con moderazione, buonsenso e dedicata alla carità cristiana e che deve rimanere vicino la gente, ma anche “la collaborazione, la solidarietà che in qualche maniera ci hanno insegnato che prima dei diritti ci sono dei doveri; il dovere di tutti contribuirà alla crescita economica del nostro paese”.
L’onorevole Giovanardi ha confermato di ritrovarsi nei valori elencati precedentemente da Roberti, per poi affermare:” l’Italia è divisa in due categorie, una è composta da quelle persone che fanno qualcosa, come imprenditori o politici, e che questi sono le vittime della categoria di quelli che passano la vita a denunciare quelli che fanno qualcosa” definendo l’Italia un paese di odiatori e che a non fare nulla non si sbaglia mai. Ha poi polemizzato sul tema dell’evasione fiscale e corruzione:” Ci sono tre miliardi di euro di corruzione ed evasione fiscale” -dichiarando – “L’Italia è fatta metà di corrotti e metà di corruttori”. “Il più grande problema che abbiamo di fronte è quello dell’immigrazione, che però non si risolve con gli slogan” ha poi incalzato l’onorevole.
Ha poi rivolto parole di apprezzamento verso Roberti: “Quando un sindaco va a fare il presidente della Regione dà la garanzia di sapere cosa va a fare”, sottolineando che l’unione fa la forza e la divisione demolisce tutto. Ha concluso poi ricordando la grande gentilezza, l’altruismo e la disponibilità dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, scomparso da poco, sostenendo:” Di Berlusconi ne nascono pochi, quando se ne va un personaggio di quella misura, è chiaro che si apre un vuoto insostituibile”.
Accanto a loro, anche l’ex segretario cittadino dell’Udc, Pasquale Glave, che ha ricordato anche l’amarezza per alcune scelte compiute nel passato, come quella di Casini di uscire dal centrodestra.