LUPARA. Decaduto da sindaco l’attuale governatore del Molise Francesco Roberti, in virtù della delibera di lunedì scorso nemmeno più a Palazzo Magno c’è il vertice, poiché contestaulmente è decaduto anche da presidente della Provincia, peraltro a fine mandato. In queste ore così delicate anche politicamente, arriva un fulmine a ciel sereno, le dimissioni del sindaco di Lupara Pasqualino Morinelli, in polemica per le condizioni della viabilità di collegamento tra il paese e la statale Bifernina. Dimissioni di cui ha preso atto il Consiglio comunale nella seduta di ieri, martedì 8 agosto, «dovute all’inerzia della Provincia rispetto alla situazione di estremo disagio e pericolo in cui versa la SP 73, in particolare nel tratto Lupara-Fondovalle Biferno, fatta ripetutamente oggetto di segnalazioni alla stessa Provincia di Campobasso, anche da parte dei cittadini residenti e fluttuanti», da Lupara ribadiscono situazione da terzo mondo in cui versa la strada.
LA LETTERA DEL SINDACO
“Signori Consiglieri, dopo molte riflessioni e non poche titubanze, ho assunto la decisione di rassegnare le mie dimissioni dalla carica di Sindaco del nostro Comune.
Riflessioni e titubanze dovute essenzialmente alla volontà di non tradire la fiducia che per ben venticinque anni la popolazione ha riposto nella mia persona e nelle amministrazioni che si sono succedute e da me dirette, fiducia che la stessa attuale maggioranza continua ad esprimermi.
Voglio sottolineare quindi, soprattutto per quanti leggeranno, che la decisione non sottende alcun fine nascosto di serrare i ranghi di fronte ad una anche solo tanto ipotetica quanto inesistente crisi consigliare, di fare quadrato nella maggioranza e con gli elettori. Questi e gli amministratori che mi sostengono sanno che ogni qualvolta ho potuto, la mia coscienza mi ha suggerito e la legge mi ha permesso, ho speso le mie energie per soddisfare le richieste della popolazione che colgo l’occasione per ringraziare.
Tutt’altro. Le presenti dimissioni sottendono una giusta, doverosa causa nell’interesse esclusivo del Comune di Lupara e di altri che si trovano nella stessa situazione, delle popolazioni, di loro interessi primari e della loro immagine.
Situazioni, ragioni e fini che però esulano dalle competenze del Sindaco. Le mie dimissioni sono dovute alla situazione di estremo abbandono e pericolo in cui da anni versa la Strada provinciale 73 che collega il Comune di Lupara alla SS. 647 cosiddetta “Fondo valle del Biferno” la cui manutenzione è di competenza dell’Ente locale “Provincia di Campobasso”.
Si cenna solo accademicamente al vuoto legislativo e quindi normativo e finanziario in cui inquadrare la situazione creatasi, derivante dalle riforme degli enti territoriali attuate nel 1990 e nel 2014 mai portate e compimento e della necessità della riorganizzazione territoriale e finanziaria e della istituzione di soggetti cui attribuire competenze che attualmente penalizzano ed in appresso verosimilmente penalizzeranno i piccolissimi comuni. Pure il presidente della Provincia e il Consiglio provinciale sono divenuti organi elettivi di secondo grado a significare che l’Ente Provincia sta operando in termini di provvisorietà e di proroga di vecchie competenze.
Va pure detto, di contro, che all’abbandono dei criteri storici di attribuzione delle risorse a quell’Ente, è stato introdotto un nuovo sistema di finanziamento delle funzioni fondamentali delle province stesse e delle città metropolitane. Anche la Cassa Depositi e Prestiti supporta le Province. Queste risorse andrebbero destinate in modo proporzionale alla popolazione amministrata.
Ho assunto la decisione di dimettermi in quanto, quale principale amministratore e rappresentante dell’intero territorio comunale, quale uomo delle istituzioni, sono il primo a vergognarmi del degrado di quell’arteria vitale valutato sotto tutti i punti di vista: sanitario, lavorativo, scolastico, turistico di promozione territoriale ed anche di immagine. Molti colleghi sindaci si lamentano dell’assenza nel basso Molise, di strutture sanitarie decenti.
Il Comune di Lupara assegnato a quell’ambito, a quelle lamentele antepone ed aggiunge la mancanza di una strada da percorrere in una sicurezza minima che consenta di raggiungere l’ospedale e gli ambulatori di appartenenza. Gli stessi lavoratori che in maggior parte devono raggiungere quotidianamente il polo di Termoli, se dal paese partono sani, arrivano sul posto di lavoro e tornano a casa con la schiena rotta e la cervicale dolorante.
Più di un automobilista vi ha rimesso l’avantreno o pezzi della propria macchina. Alla situazione da terzo mondo in cui versa l’arteria da anni, si aggiunge l’aggravarsi di una frana, a causa della quale, qualche ditta appaltatrice di lavori in corso, soprattutto stradali, comincia addirittura a lamentarsi per il trasporto delle macchine da cantiere ed a porre problemi sullo stato dei luoghi visitati al momento della gara ed ora alterati e quindi sulla validità del relativo contratto d’appalto stipulato.
Su questa situazione viaria il sottoscritto si è speso sia con il Presidente di quell’Ente, sia con qualche amministratore addetto al ramo, sia con l’Ufficio tecnico. Laddove l’Organo politico ha dato qualche spiraglio per il reperimento di fondi, l’Ufficio tecnico, adito fisicamente più volte di persona, ha rappresentato che:
1) L’Ufficio non si preoccupa delle popolazioni amministrate;
2) Non vi è disponibilità finanziaria adeguata;
3) Se proprio il Sindaco pensasse di avere ragioni da far valere dovrebbe adire la Procura della Repubblica;
4) Laddove il Sindaco avesse reperito delle somme sostanziose avrebbe potuto metterle a disposizione di quell’Ufficio che avrebbe provveduto alla esecuzione dei lavori.
Naturalmente a quelle affermazioni provocatorie ho dovuto ribattere che:
1) mi risultava nuovo che la Procura della Repubblica si interessasse anche della manutenzione delle strade, in particolare di quelle provinciali;
2) era grave che alla convivenza civile ed alla cooperazione fra gli enti locali si facesse prevalere il contenzioso legale, per di più penale;
3) se dalle sue competenze il dirigente escludeva la gestione minima della viabilità al servizio delle popolazioni amministrate doveva precisare quali fossero i suoi compiti. Soprattutto se fra questi non rientrasse l’obbligo della programmazione delle priorità fra le quali, per esempio, prima di tutto, a costo zero, la sprovincializzazione di quelle strade che, realizzate dopo l’Unità d’Italia, aventi allora lo scopo di allacciare i singoli comuni fra loro ed alla rete regionale o statale, e che in quanto attualmente affiancate e, meglio, sostituite nella funzione originaria, da nuove strade a scorrimento veloce, dovrebbero essere consegnate ai comuni.
Quelle vecchie strade provinciali che oggi sostanzialmente svolgono funzioni di viabilità comunale o addirittura interpoderale, in quanto, si ripete, sostituite da altre più o meno parallele a scorrimento veloce, continuano ad essere manutenute surrettiziamente dall’Ente
Provincia drenando risorse che potrebbero, anzi dovrebbero, essere destinate a quelle strade uniche e vitali dei Comuni più piccoli e meno fortunati.
Di queste considerazioni lo stesso dirigente si è meravigliato lasciando intendere che la Provincia intende rendere un favore a quei comuni ricadenti nella fattispecie sopra accennata, manutenendo anche le strade divenute di interesse comunale di fatto interpoderali, di nessun interesse per l’utenza dei collegamenti intercomunali.
Pure la sicurezza intesa sia come salute che come prevenzione di infortuni, è posta dal Ministero dell’Interno in capo al dirigente dell’Unità organizzativa se non del Presidente dell’Ente. I cittadini del Comune di Lupara pagano le tasse, in particolare quella di circolazione, al pari di quelli degli altri comuni interessati alla viabilità provinciale, statale ed interregionale. Normativa a parte, mi chiedo come intende la Provincia promuovere il proprio territorio? Con qualche mostra estemporanea? Con l’assunzione di qualche hostess o qualche usciere in più da impiegare?
La Provincia dimentica che la promozione del territorio provinciale coincide con la promozione del territorio dei singoli comuni, con la somma di questi, quantomeno nell’unica materia di sua competenza rappresentata dalla viabilità. Invece verosimilmente assistiamo all’amministratore di turno che, dirigenti supini, al limite della legalità, fa asso pigliatutto delle poche risorse disponibili. Dal solo punto di vista turistico dalla viabilità provinciale (termine eufemistico) il Comune di Lupara ha ricevuto quest’anno un danno incalcolabile ed irreparabile. Il sottoscritto, per quanto di sua competenza ritiene di potere andare a testa alta. Si è sempre speso per la cittadinanza e gli elettori lo hanno sempre testimoniato nelle varie tornate elettorali. Purtroppo, per mille motivi e ragioni, non può surrogare anche i compiti di altri Enti, in particolare dell’Ente Provincia.
Ritengo che le motivazioni delle presenti dimissioni, interessando aspetti diversi che vanno dalle funzioni dei dirigenti, al corretto rapporto fra le Istituzioni, ai requisiti minimi della viabilità e alla sicurezza della circolazione stradale, vada inviata al Prefetto, alla Provincia, alla Regione Molise – Sezione Enti locali e assessorato ai Lavori Pubblici, al Ministero dell’Interno ed a quello delle Infrastrutture e dei Trasporti”.