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martedì 28 Ottobre 2025
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Dal Molise alla Cascata delle Marmore in Umbria

SANTA CROCE DI MAGLIANO. Sale in cattedra nel cuore verde d’Italia, col suo lessico dialettale tutto santacrocese, il teatro molisano, coinvolgendo un pubblico numeroso di spettatori. Successo meritatissimo per la Compagnìa Teatrale “Sceme Sembe Nuje” di Santa Croce di Magliano alla Rassegna Nazionale di Teatro Dialettale promossa in Umbria dalla Pro Loco Marmore, presso la Cascata appunto delle Marmore.

In questo contesto naturale pieno di luci e di magia, momenti di gloria per gli attori santacrocesi, che puntualmente, a scena aperta, sono capaci di coinvolgere ed entusiasmare il pubblico, per regalare a tutti gli spettatori un’esperienza di vita vivace, ricca di tanti sorrisi, battute allegre e felici, e di tocchi emotivi che fanno riflettere. “I soldi non sono la felicità” specialmente “quanne so poche”, “quando sono pochi”, è il titolo del pezzo teatrale presentato nel corso della rassegna nazionale di teatro popolare, in uno dei luoghi simboli dell’Umbria, nel cuore verde d’Italia, che offre uno spettacolo veramente unico e singolare.

“Una commedia di Nicolangelo Licursi – ha precisato il presidente della Pro Loco Marmore – nella quale ha ricoperto anche il ruolo di attore protagonista e di raffinato regista. Il testo, ricco di gag e spassosi malintesi, ha attirato l’attenzione del pubblico fin dall’inizio, che ha poi, alla fine, riservato a tutta la Compagnia Teatrale di Santa Croce di Magliano una standing ovation interminabile. Gli attori a turno hanno reso il proprio personaggio credibile, interessante, comico e vero. Fantastica, unica e inimitabile la signora Concetta, moglie di Ciccillo sulla scena teatrale, ma anche nella vita.

Una meravigliosa e preziosa stranezza. Si è riso fintanto che si è parlato di “miseria” e ci si è commossi nello scoprire la “ricchezza”. Gli attori, tutti di Santa Croce di Magliano, costituiscono ormai da tempo un gruppo affiatato che sa ben rappresentare il Molise nelle varie rassegne nazionali di teatro dialettale. Il loro teatro diverte e commuove. Coinvolge puntualmente gli spettatori e tocca le corde del cuore in una dimensione culturale piena di soddisfazioni. Il dialetto locale diventa poi sulla scena la comunicazione più efficace di una lingua vivace e colorita che sa rievocare brillantemente le tematiche più sensibili della civiltà di ieri. Sempre pronta a dare una mano a chi soffre e a chi disgraziatamente si trova in difficoltà.

La Compagnia Teatrale Popolare di Santa Croce di Magliano vanta una lunga esperienza. Ha compiuto da poco quarant’anni di attività. Le sue rappresentazioni in ogni occasione risultano piacevolissime. Senza dubbio per i meriti acquisiti è motivo di orgoglio di tutta la comunità santacrocese, che, puntualmente, l’abbraccia come si deve. Una bella soddisfazione che mette in cammino il valore del dialetto locale, le risorse personali e la voce di una tradizione che, appunto, non manca mai. Complimenti a tutti gli attori della compagnia che, grazie all’impegno costante, alla passione e al lavoro di ricerca, hanno conseguito un livello di professionalità di tutto rispetto.

La tradizione teatrale, dunque, a Santa Croce di Magliano, è una bella realtà. Da anni resiste brillantemente. Vanta una storia piena di soddisfazioni radicata in un passato che ha creato forti legami anche con quel mondo santacrocese residente in altri continenti. Continua a viaggiare tra tanti sforzi e sacrifici. Ma anche con tante motivazioni e passioni che si coltivano dentro per il bene della cultura locale. La cultura del cuore è qui. Colorita e piena di vita. È bella così. 

Luigi Pizzuto