PORTOCANNONE. «Anche quest’anno era un pomeriggio dalle alte temperature ma tutti ce ne siamo presto dimenticati, catturati dalla voce di Giovanni Mancinone, che nel rievocare le storie di nove donne sfortunate e di un ragazzo coinvolto in un omicidio dal movente passionale, ancora una volta si dimostra giornalista attento, analista fine…ma con una enorme passione civile, lui è uno che sente il Dovere di educare al Rispetto del prossimo, partendo dai fatti». Così l’assessore alla cultura di Portocannone, Valentina Flocco dopo la presentazione del libro di Giovanni Mancinone inserito nell’evento “Dialoghi con l’autore”
«Noi l’abbiamo ringraziato perché ci ha guidato -insieme a Francesca D’Anversa, giornalista molisana e Desiree Mancinone, psicologa e psicoterapeuta- in un viaggio attraverso un tema importante e delicatissimo come è quello della violenza di genere. Casistica variegatissima, poco emerso e molto sommerso nelle mura domestiche, maltrattamenti spesso silenziati ove quello che assurge agli onori della cronaca è quasi sempre l’epilogo irreversibile di lunghe storie di vessazioni nascoste sotto il velo del decoro familiare.
Ci siamo chiesti, allora, da dove si può (e si deve) cominciare per invertire la rotta e abbiamo convenuto, con i nostri graditissimi ospiti, che il problema affonda le radici nella nostra cultura, nello stereotipo che vede la donna in un certo senso ‘docile e remissiva’ che deve tollerare sempre anche il compagno più “intemperante”. Di certo dobbiamo educare al rispetto di genere sin dalla prima infanzia, nelle scuole, per insegnare alle donne a dire NO quando c’è qualcosa che non va bene, prima che arrivi quell’ “ultimo appuntamento di chiarimenti” che prelude spesso all’atto omicidiario.
Nelle famiglie si può fare tanto, ma i Valori che si indicano devono essere quelli universali del rispetto dell’alterità, in ogni sua manifestazione, in primis in quella di genere.
Si parla di Mostri, di bestie ma a ben vedere questi individui sono il prodotto di una certa cultura sessista che impera da secoli e quindi è un po’ colpa di tutti noi nell’avallarla ancora. Fermo restando che tutti insieme possiamo e dobbiamo agire nei presidi giusti, con gli strumenti che ci offre il nostro Ordinamento per “svoltare”, anticipando al massimo la tutela delle donne e compensandone situazioni di fragilità.
Edoardo Albinati, Premio Strega 2016 con La Scuola Cattolica fornisce una sua chiave di lettura: descrivendo la propria esperienza, inquadra il contesto socio culturale in cui si viveva nella Roma Bene degli anni 60/70, quella dove si è formato Angelo Izzo per intenderci…una cosa è incontestabile e fuori di dubbio, la Famiglia e la Scuola sono i primi ambienti in cui si deve lavorare per educare al rispetto. E io sono convinta che libri di Giovanni Mancinone si devono leggere e discutere anche nelle scuole, auspicando una pedagogia del rispetto di genere, direi.
Insieme al Sindaco Francesco Gallo, a seguire, abbiamo tratto le conclusioni delle nostre conversazioni e abbiamo avuto l’onore di registrare le evoluzioni normative dell’Ordinamento in tema di politiche sociali dalle parole dell’assessore regionale Avv. Michele Marone, che ringraziamo tanto per essere stato presente sin dalle prime battute al nostro incontro, e che ci ha ragguagliato sullo stato dell’arte e sui prossimi obiettivi del governo regionale in materia.
Con l’incontro con Giovanni chiudiamo gli eventi estivi di Dialoghi d’Autore, ci vediamo a settembre sempre con la voglia di conoscere e confrontarci. Colgo l’occasione per ringraziare, a nome mio, del Sindaco e dell’amministrazione, tutti coloro che ci hanno fatto dono del loro tempo partecipando vivamente ai nostri pomeriggi e tutti i nuovi amici. A tutti grazie di cuore, a presto! Vogliamo ringraziare Dante Gentile Lorusso per la stampa autografata»