TERMOLI. Ampiamente annunciato e prossimamente derogato solo per permettere lo svolgimento della Sagra del Pesce, a mezzanotte è scattato il fermo biologico che impone lo stop all’attività di pesca per le imbarcazioni a strascico nel tratto del mare Adriatico compreso tra San Benedetto del Tronto e Termoli.
Ormai si va consolidando sia il periodo, ossia subito dopo Ferragosto, per l’estate 2023 tra il 19 agosto (oggi) e il 24 settembre, sia per la zona di riferimento, del medio Mare Adriatico, tra le marinerie di Marche (non tutte), Abruzzo e Molise nel loro complesso.
Un periodo di cinque settimane che quest’anno è scattato proprio al limite, poiché diverse, una decina, sono state le imbarcazioni che hanno preferito recuperare la giornata festiva del 15 agosto, dove i pescherecci sono rimasti agli ormeggi, portando in banchina l’ultima pescata della stagione, anche se il mercato ittico era già chiuso e riaprirà i battenti solo con l’asta del 25 settembre, la prima a fermo concluso.
Da quella data partiranno le dieci settimane di attività “calmierata” dalle norme tecniche ministeriali, che prevedono solo 3 uscite settimanali in luogo delle quattro canoniche, fino all’autunno inoltrato.
Un periodo sempre contrastato, quello del fermo pesca, poiché le categorie da decenni chiedono una diversa distribuzione della sospensione dell’attività ittica, magari in periodi dove il ripopolamento sarebbe più efficace, c’è chi ipotizzava tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera e certamente meno impattante sul fronte turistico ed economico, viste le presenze diffuse sulla costa. Inoltre, si lamenta sempre il ritardo ciclico con cui gli indennizzi agli armatori vengono corrisposti, a volte anche di due anni.