venerdì 14 Febbraio 2025
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«Il lavoro è tutto: il resto è contorno»

MILANO-TERMOLI. Si rinnova l’appuntamento domenicale con le considerazioni espresse dal pulpito milanese del termolese Luigi De Gregorio, attraverso la rubrica “A Giorgia”, metaforicamente e non solo rivolta all’azione del Governo Meloni. «Non cronaca politica, ma idee e suggerimenti da un cittadino comune».

Al termine dell’articolo c’è l’elenco delle pubblicazioni precedenti con relativo link.

«Cara Giorgia, hai preso tanti voti. Quelli della speranza che:

le cose cambino rispetto al trentennio dell’inganno parolaio

si apra un nuovo periodo fatto di concretezza e risultati

le persone da sudditi riprendano la dignità di cittadini

il Bene Comune fuoriesca dalla cantina in cui è stato segregato.

Ciò premesso, qual è il tuo primo passo?

Tradurre la speranza in fiducia. E questo salto è possibile, se darai agli Italiani (e non ciò che dirai agli Italiani come hanno fatto i tuoi predecessori) quello che essi si aspettano. E cioè Il LAVORO.

A questo punto diciamolo con chiarezza.

Spetta al Governo creare il lavoro. Lo dice il matrimonio indissolubile tra Lavoro e Repubblica, abbracciati nell’articolo 1 della Costituzione.

Lo conferma la Storia. E che forse F. Roosevelt se ne andò in vacanza e per superare la grande depressione, la crisi economica del ’29, si rivolse agli industriali e disse loro: il New DealFatelo voi.

Insomma sarebbe una pia illusione credere che gli imprenditori, impegnati a salvare le loro aziende nel contesto critico attuale, possano produrre la nascita di cinque milioni di posti di lavoro. Sarebbe come auspicarsi che Gesù Cristo tornasse in terra e facesse di nuovo, secondo i Vangeli, il miracolo dei pani e dei pesci.

Ma il Governo, e tutta la Nazione, potrebbero fare il loro miracolo laico della creazione dei posti di lavoro.

In primis, come già indicato in Abbattere il Drago della Disoccupazione, l’Italia non ha risorse, né minerarie, né aurifere, né petrolifere, ma ha la risorsa umana cioè 60 milioni di persone.

La capacità creativa di ognuno di noi, forse leggermente assopita, può essere risvegliata, se vengono create delle condizioni. Quali?

Se alle persone non dai un pallone ed un campo, è difficile che possano giocare una partita di calcio. Alla stessa maniera occorre dare a tutti la possibilità di creare, di progettare qualcosa da cui nascono posti di lavoro.

Ciò diventa possibile se, Chi governa:

lancia il vento della creatività su tutto lo Stivale

diffonde la logicità del paradigma “Nessuno si salva da solo e tutti insieme abbatteremo il drago della disoccupazione”

dà a tutti l’opportunità di dare il proprio contributo di creatività

E concretizza, quanto sopra, nell’ambito di un’Idea-Progetto,denominabile 

LE PERSONE – LA VERA RISORSA DELL’ITALIA (Creatività e progetti per il Lavoro) che prevede:

Piano di comunicazione che renda noto a tutti gli Italiani (singoli cittadini, aziende medio piccole, associazioni, istituzioni varie) della possibilità di sviluppare idee progetti che creino posti di lavoro.

Centri di ricevimento dei Progetti a livello Comunale e Regionale

Organizzazione e valutazione dei progetti: la fattibilità, il Roi, il livello occupazionale, il finanziamento.  

Assistenza alla realizzazione

Insomma la suddetta idea progetto (LE PERSONE – LA VERA RISORSA DELL’ITALIA) parte dal fatto che il nostro Paese non ha altre risorse che le Persone e dal teorema che la loro creatività e la loro forza possano superare qualsiasi problema, qualsiasi ostacolo.

Oltre a quanto sopra, una leva ulteriore per il rilancio dell’economia italiana con effetto miracoloso tipo Lazzaro (Oh Italia, alzati e cammina), è data da un’altra idea.

La creazione di una seconda moneta come espresso in MOIN E L’INTERVENTO DELLO STATO (Euro e Moin due monete in parallelo) che qui riporto in sintesi:

Questa moneta ha come caratteristica principale quella di avere utilizzo esclusivo sul territorio nazionale. Ne consegue:

non ha nessun valore fuori dell’Italia

non può essere utilizzata per i pagamenti internazionali

non disturba i circuiti monetari internazionali

non pone alcun ostacolo all’euro.

MOIN attiva il circuito virtuoso della ripresa economica nella seguente maniera:

lo Stato investe direttamente attraverso MOIN in alcuni settori

crea posti di lavoro

aumenta i redditi

aumentano le entrate nelle casse dello Stato

I settori sui quali intervenire con MOIN, in relazione all’urgenza di immissione di liquidità, possono essere:

A) Settore edile relativamente a:

ricostruzione dei paesi terremotati

ammodernamento edilizia scolastica

costruzione e ammodernamento carceri

B) Riassesto idrogeologico a livello nazionale

C) Siti archeologici

D) Ammodernamento dei sistemi: ferroviario, autostradale

E) Pagamento di tutti i creditori dello Stato

F) Digitalizzazione di tutta la P.A.

G) Realizzazione della banda ultra larga

La bontà di una moneta interna la si può verificare anche dalla storia.

Tra il 1933 e 1936 si ha uno dei più grandi miracoli economici della storia moderna. Miracolo promosso dal governo tedesco ed in particolare da H. Schascht Ministro dell’Economia e presidente della Banca Centrale del Reich. (Fonte: Il Film della crisi di Giorgio Ruffolo e Stefano Sylos Labini pag. 79 – 82, Casa Editrice Einaudi). Egli escogitò un meccanismo monetario, non inflazionistico, in grado di fornire i capitali all’industria tedesca per la ripresa economica.

Egli autorizzò le emissioni (e ne dette le garanzie) di obbligazioni MEFO di una compagnia al 100% statale inesistente. In sostanza lo Stato creò moneta evitando l’indebitamento sui mercati finanziari ed aggirando i vincoli del Trattato di Versailles.

Nel 1936 si constatò una spettacolare ripresa dell’economia e della occupazione, in particolare nel settore dell’edilizia, dell’automobile e della metallurgia.

E non si dica che la storia non abbia nulla da insegnare. Perché Schacht si rifece al precedente storico statunitense dettato dalla guerra di secessione. Abraham Lincoln, all’alternativa di un prestito bancario avente interesse del 30% (dato il rischio d’insolvenza legato alla guerra), fece invece stampare cambiali di prestito che il popolo sovrano può concedere al proprio governo (cioè a sé stesso) senza pagare interessi di sorta e non coperto da riserva aurea.

Ma si può sperare che in Italia MOIN non trovi oppositori? Impossibile. Quest’ultimi tentano di ostacolare qualsiasi novità. Ed il loro comportamento è figlio del teorema: ogni cambiamento porta uno spostamento di potere con vincitori e vinti. E essi non vorrebbero subire passivamente la sconfitta.

Quindi, cara Giorgia, ti troveresti a chiedere il parere del valore del’iniziativa MOIN proprio ai detentori del Potere monetario attuale. I quali, come gli Indiani d’America non accolsero con gioia gli invasori delle loro terre, così essi non avrebbero alcuna motivazione al cambiamento con il rischio di cedere una parte del loro potere (almeno per 4/5 anni) agli eventuali gestori della nuova moneta.

Però è del tutto auspicabile che esistono anche dei tecnici che amano il potere, ma ancor più il loro Paese. Per il quale MOIN è l’accensione che l’elettrauto dà alla vostra macchina quando la batteria è praticamente a zero.

Conclusione. A situazioni difficili non esistono soluzioni facili, ma percorsi innovativi.

Quando si parla di innovazione in generale, ci si riferisce a quella tecnologica. Ma nella situazione tragica attuale del Paese necessiterebbe che ci fosse anche l’innovazione della politica.

Ciò significa dare soluzione ai problemi, invece che parlarne da 30 anni, e così porre fine allo sfruttamento della pazienza degli Italiani di fronte ai quali Giobbe era un tipetto che si innervosiva quasi immediatamente.

Quindi, cara Giorgia, attraverso le due idee progetto:

1.LE PERSONE SONO LA VERA RISORSA DELL’ITALIA

Creatività e fioritura di Progetti per la creazione di nuovi posti di lavoro

2.MOIN (Moneta interna)

Una moneta (che non si scontra mai con l’Euro) che blocca il declino, crea subito posti di lavoro e avvia un nuovo sviluppo economico non solo produci milioni di posti di lavoro, ma dai inizio anche ad un nuovo modo di fare politica.

In suddetta direzione non hai i soliti oppositori a tutti i costi. Perché: chi mai si opporrebbe alla creazione di nuovi posti di lavoro?

Al limite l’Opposizione (qualsiasi opposizione) non potrebbe che dedicarsi al conteggio dei semi dei girasoli o cercare di indovinare quanti fagioli sono contenuti in contenitore di vetro nel ricordo di Raffaella Carrà.

Quindi la sfida è soltanto con te stessa. Ma sono sicuro che utilizzerai il tuo CCD (coraggio, concretezza, determinazione) nel sostenere il pesante fardello della consapevolezza che IL LAVORO E’ TUTTO. IL RESTO E’ CONTORNO.

Un saluto.

Luigi De Gregorio – Un cittadino comune

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