TERMOLI-ALBANIA. Trasferta di fede: Termoli – Durazzo – Tirana. Chi ci scrive è un musicista termolese. Si chiama Michele Marzano, e negli anni 60/70 era il musicista di uno dei tanti complessi che spopolavano in Italia e, quindi anche a Termoli.
Oggi fa la spola tra Termoli e l’Albania, soprattutto per motivi familiari e a tal proposito Michele ci ha raccontato una storia interessante, che è un plauso e una sorpresa per tre ragazze termolesi, ma partiamo per gradi.
Quest’anno l’Albania è stata tra le nazioni più visitate dai turisti europei, specie dagli italiani. Meta turistica importante, ha un legame fortissimo con la nostra nazione e col Molise in particolare. Basti pensare le colonie di Albanesi (oggi, Arbëreshë) che sono approdate sulle nostre coste sviluppando nuclei abitativi con una propria identità. Oggi la situazione tra le due sponde dell’Adriatico vede una buona collaborazione, molti scambi commerciali e una presenza di molti pensionati Italiani potendo disporre di una detassazione agevolata che permette un tenore di vita meno onerosa.
In questo scenario di vacanze e collaborazione, le sorelle Barone hanno voluto affrontare una “trasferta di Fede” per andare a recuperare e riportare in Italia il loro musicista della Parrocchia San Francesco di Termoli che, da quest’anno, è domiciliato a Tirana.
Una missione quella di Giannarita, Teresa e Silvana Barone (figlie della devota Lucia Marinaro – notissima nel borgo vecchio) che hanno affrontato questo viaggio di fede contribuendo con le loro particolari doti canore a concelebrare le liturgie “in Italiano” che, nella diocesi di Tirana-Durazzo, vengono svolte il sabato a Durazzo e la domenica a Tirana.
Chiaramente sono state accompagnate dal loro organista (Michele) che, insieme ad esse da oltre cinque anni, svolgono tale ministero nella liturgia delle 8:30 nella parrocchia San Francesco di Termoli. Una specie di “gemellaggio” tra la città di Termoli con Durazzo e Tirana. La loro esperienza canora-liturgica nasce in Cattedrale facendo parte del coro parrocchiale. Divenute mogli e mamme hanno tralasciato questo ministero canoro dedicandosi alle famiglie. Nell’ottobre 2018 (così mi giunge notizia) la signora Giannarita (per loro il “Direttore Artistico” nonché detta amichevolmente la “CapoBanda”) ha avuto l’ardire di proporsi in parrocchia all’organista per contribuire, con le loro particolari versatilità canore, ad accompagnare le liturgie domenicali e altro.
Oggi, invece, completata la “missione di fede” sono rientrate dall’Albania prelevando il loro musicista per ricondurlo alle origini.
A Durazzo c’è una concattedrale intitolata a Santa Lucia Città romanica affacciata sul mare adriatico è stata la capitale dell’Albania. Ritrovamenti archeologici la datano addirittura al VI° secolo a.c. ed una cinta di mura romane la proteggevano dalle invasioni; ancora oggi è presente un anfiteatro che ospitava circa 15.000 spettatori. Nella parte antica della città, è stata eretta la chiesa cattolica intitolata a “Santa Tirana: chiesa del Sacro Cuore (ex cattedrale, fino al 2002) Città metropolita, oggi capitale dell’Albania, sta vivendo una invadente ricostruzione. Stili architettonici moderni che sovrastano vecchie costruzioni del regime, si presenta con una vivacità di stili e di vita sociale mantenendo un “equilibrio” anche tra le diverse etnie religiose. La chiesa cattolica del Sacro Cuore, durante gli anni della dittatura (1967), fu adibita a cinema sotto il nome di “Rinia”; dal 1991 è stata riammessa al culto ed è stata Cattedrale fino al 2002 quando fu inaugurata una nuova struttura intitolata a San Giovanni Paolo II. Nella chiesa del Sacro Cuore, la domenica alle ore 19 da moltissimi anni, viene celebrata la messa in lingua Italiana voluta proprio dalla Diocesi per la notevole presenza di cittadini italiani nalla capitale.
L’attuale Parroco è Padre Zef Bisha (gesuita) che ha vissuto il buio periodo della dittatura e dell’ateismo di stato, voluto dal dittatore Hoxha, inserendolo nella costituzione Albanese. In questa storica chiesa le sorelle Giannarita, Teresa e Silvana Barone, insieme al loro organista, hanno dato il meglio di loro accompagnando la liturgia con i dovuti canti. In questa occasione le voci melodiche delle sorelle Barone hanno raggiunto i cuori dei devoti italiani e non presenti alla liturgia.
La commozione era palpabile perché, ha spiegato il parroco, “non è mai stato presente in chiesa un gruppo canoro di così levata professionalità”. In effetti, la “delicata voce espressiva” di Giannarita con la “decisa e potente base canora” di Teresa hanno fatto di supporto alla “versatilità della soprano solista” Silvana, restituendo ai brani proposti una ampiezza espressiva tale da riempire la chiesa come fosse un coro di 20 elementi.
La gratitudine del Parroco e dell’assemblea cha hanno apprezzato l’impegno e la versatilità delle voci canore proposte nei canti liturgici, è stato il compimento della celebrazione liturgica. All’esterno della chiesa del Sacro Cuore molti italiani presenti (provenienti da diverse regioni) hanno voluto complimentarsi direttamente con loro chiedendo alle sorelle Barone di tornare a trovarli più spesso. Emozionante è stato anche il saluto del parroco, Padre Zef, che le ha ringraziate per l’atmosfera che hanno profuso e della loro iniziativa, invitandole a ritornare. Kruje.
Sulle orme di Giorgio Castriotti Skanderbeg, non poteva mancare una visita nel luogo simbolo della strepitosa vittoria dell’eroe nazionale “Skanderbeg”, Kruje e la sua dimora. Fu conquistata dall’Impero ottomano, poi riconquistata nel 1443 dal condottiero mercenario Skanderbeg, leader della Lega di Alessio, che la difese con successo contro tre assedi ottomani fino alla sua morte nel 1468. Nel castello incernierato nella roccaforte difensiva, attualmente è divenuto un museo in cui si può ripercorrere la storia degli avvenimenti che hanno reso celebre Giorgio Castriotti Skanderbeg.
Oggi la missione delle “Terribili” terzetto delle sorelle Barone di riportare alla parrocchia san Francesco il loro organista di fiducia Michele Marzano è andata a buon fine. Nella parrocchia tutti vissero felici e contenti, il coro, l’orchestra e soprattutto Padre Paolo il parroco che ha riavuto Michele Marzano il suo organista di fiducia. Speriamo che Giannarita, Teresa e Silvana Barone siano rimaste contente di questo omaggio fatto a loro dal musicista Michele.