TAVENNA. Ieri, venerdì 13 ottobre 2023, ricorreva l’ottantesimo anniversario “dell’eccidio di Tavenna del 1943” che ha provocato la morte per mano nazista, del carabiniere Vincenzo Simone di Colletorto e del contadino di Tavenna Giuseppe Di Lena.
Il carabiniere tornando a Colletorto, a piedi da Lanciano, dopo i furiosi combattimenti contro i tedeschi che valsero la medaglia d’oro alla città, aveva accettato l’ospitalità a Tavenna di un giovane carabiniere Giovanni Iuliano.
Il giorno successivo in paese la situazione precipita: lo stato di estrema tensione nel paese verso gli occupanti, che con il massimo disprezzo rubavano il bestiame ai contadini, fa sì che un tedesco venga ferito gravemente e subito furono prelevati 30 uomini, fra cui i due carabinieri, per una possibile rappresaglia. Il soldato tedesco non morì, ma per dare ugualmente una lezione esemplare furono scelti a caso nel gruppo, raccolto in una masseria vicino alla fontanella dei Canaparo, ora macerie e rovi, 3 uomini, portati alcuni metri oltre, in mezzo agli ulivi, costretti a scavarsi la fossa. Solo Simone, più grande di età di Iuliano che aveva 19 anni e più esperto di comportamenti militari del contadino Di Lena, comprese subito la situazione e davanti alla morte gridò al giovanissimo Iuliano di tranquillizzarsi e morire per l’Italia. E lì sono morti…Solo Iuliano, pur con una profonda ferita all’inguine riuscì a fuggire e molti decenni dopo raccontò gli avvenimenti dell’ottobre 1943 al maestro Antonio Crecchia, che li ha minuziosamente descritti nel bel libro “Tavenna ottobre 1943”.
Il ricordo e l’omaggio ai due morti, uccisi da un esercito ancora molto forte che da Termoli ripiega verso Venafro portando distruzione e morte.
Anno dopo anno la cerimonia, che si svolge vicino al luogo dove avvenne la fucilazione, si arricchisce di cura ed attenzione grazie anche all’Arma dei Carabinieri ,che vuole dare il più grande riconoscimento ai suoi “martiri” carabinieri, uccisi dalla furia nazifascista perché difensori della popolazione civile e con l’attenzione dell’attuale amministrazione Cirulli, che ha dato in modo tangibile un senso al luogo, posizionando tra le due croci due sagome in ferro rappresentanti un carabiniere e un contadino, circondati da querce, che hanno visto la fucilazione, e piante fiorite.
Il sindaco Cirulli ha ricordato che la presenza in quel luogo, ha lo scopo di conservare la memoria e il ricordo di questa strage nazifascista, la popolazione adulta, gli adolescenti e i bambini, non devono dimenticare chi, ha sacrificato la propria vita nel tentativo di salvarne altre, il loro gesto d’amore nei confronti della comunità dovrà rimanere per sempre nella nostra memoria. Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro.
Il sindaco Cirulli ha poi ringraziato i famigliari delle due vittime che hanno partecipato alla cerimonia, il maestro Antonio Crecchia, il prof. Luigi Pizzuto per i suoi importanti contributi storici e per aver pubblicato notizie su queste morti, fino a qualche anno fa dimenticate, il presidente dell’Anpi regionale Loreto Tizzani, l’Arma dei Carabinieri rappresentata dal Generale di Brigata Antonino Neosi, comandante della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise, il colonnello Dellegrazie, comandante provinciale dei carabinieri di Campobasso, il tenente colonnello Carpentieri della compagnia di Campobasso, il Maggiore Alessandro Vergine, comandante della compagnia carabinieri di Termoli, il capitano Bernabei, il capitano Petruzzella, il comandante della stazione di Termoli Grande, il comandante della stazione di Castelmauro Pellegrini, il maresciallo Franco Saverio comandante della vicina stazione dei carabinieri di Palata, il Cappellano militare don Giuseppe Graziano della scuola allievi carabinieri di Campobasso e tutti i carabinieri presenti.
Ha poi ringraziato il Capitano Luca Varanese in rappresentanza della guardia di finanza e comandante della compagnia di Termoli e il comandante dei vigili urbani di Montecilfone Di Lena Antonio. Il sindaco ha poi portato i saluti del presidente della Regione Molise Francesco Roberti che per impegni istituzionali non è potuto essere presente alla cerimonia, ha ringraziato per la partecipazione il consigliere regionale Roberto di Pardo, il comune di Colletorto, il consigliere comunale di Termoli Francesco Rinaldi, che in collaborazione con il sindaco e l’amministrazione comunale di Tavenna, si sta impegnando, attraverso un’istanza fatta al Presidente della Repubblica, di fare assegnare la medaglia di bronzo al valore militare al comune di Tavenna, per i fatti accaduti nell’ eccidio del 13 Ottobre 1943. Ha inoltre ringraziato la sindaca di Palata Maria Di Lena e gli amministratori presenti, la protezione Civile di Mafalda e tutta la cittadinanza intervenuta.