TERMOLI. Era attesa la chiusura del tavolo governativo sulle concessioni demaniali, che si è riunito ieri pomeriggio per l’ultima volta e la relazione finale del tavolo tecnico conferma la non scarsità della risorsa. Per Antonio Capacchione (presidente Sib-Confcommercio): «I dati forniti dai diversi Ministeri fanno venir meno il presupposto per la messa a gara delle concessioni vigenti».
È possibile, infatti, mantenere libero la metà del demanio marittimo anche con un aumento del 50% delle concessioni vigenti. «Nella riunione di martedì pomeriggio a Palazzo Chigi abbiamo condiviso la Relazione conclusiva che conferma quanto da noi, sempre, affermato sulla non “scarsità della risorsa” e, quindi, sulla disponibilità del demanio marittimo per nuove attività economiche – ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente alla Confcommercio. Viene meno, pertanto, il presupposto per la messa a gara delle concessioni demaniali marittime attualmente vigenti, così come chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea, da ultimo con la sentenza del 20 aprile 2023. Abbiamo auspicato che questi dati, senza alcun indugio, vengano riportati alla Commissione europea per l’archiviazione della procedura di infrazione – ha continuato Capacchione.
Suggerito, poi, la necessità e l’urgenza di un intervento normativo che impedisca l’avvio delle procedure di pubblica evidenza, delle concessioni demaniali vigenti, da parte degli Enti concedenti, perché le stesse sarebbero solo foriere di un certo contenzioso, anche alla luce dei risultati del Tavolo interministeriale. Sottolineato, infine, che la sentenza dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, oltre ad essere stata smentita dai dati di fatto accertati dai Ministeri interessati, non è, comunque, definitiva, in quanto pendente il ricorso alla Corte di Cassazione a Sezioni Unite».